ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMA PAGINA E LECCE Pag. 8 ) |
Domenica 2 Marzo 2003 |
Piero Rossano «La Santa Sede può essere determinante». Ieri manifestazione a Copertino Mezza Puglia in piazza per la pace
LECCE — «Mai il futuro dell’umanità potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra» ha ammonito durante l’Angelus di domenica 23 febbraio Giovanni Paolo II. E ancora: «Per il mercoledì delle Ceneri la Chiesa cattolica osservi una giornata di digiuno e di preghiera» per implorare «innanzitutto da Dio la conversione dei cuori e la lungimiranza delle decisioni giuste per risolvere con mezzi adeguati e pacifici le contese». Un appello da molti condiviso: saranno in tanti, mercoledì 5, ad «onorare» la richiesta del Pontefice. E non solo fra la gente comune che anche ieri è scesa in strada in diverse città della Puglia, per manifestare il proprio dissenso rispetto all’ipotesi di un intervento armato in Iraq (nel Salento si è segnalata la Marcia per la Pace organizzata dall’amministrazione comunale di Copertino e che ha visto l’adesione di centinaia di persone). Hanno detto «sì» al Papa anche diversi esponenti politici, fra cui il presidente della Camera, Pierferdinando Casini. E ieri, su questo come su altri aspetti di questa lunga vigilia di guerra, ha accettato di rispondere al Corriere del Mezzogiorno il sottosegretario di Stato all’Interno ed esponente di Alleanza nazionale, Alfredo Mantovano. «Cosa penso dell’invito di Giovanni Paolo II? Su un appello del Papa non si dà giudizi: o lo si raccoglie, oppure no». Già, ma questa iniziativa che effetti può sortire?
Intendo nelle coscienze
delle gente? E lei, anche in qualità di
esponente di un governo
che in qualche modo ha già
fatto la sua scelta schierandosi con gli Stati Uniti,
pensa che la preghiera
possa evitare la sciagura di
una guerra? La preghiera e le iniziative diplomatiche. Il Papa
ha già inviato a Bagdad il
cardinale Etchegaray e
adesso si appresta a spedire a Washington monsignor Pio Laghi... E’ vero. Ma lei è credente ed oltretutto osservante: mercoledì prossimo come si regolerà per la giornata di digiuno e preghiera? Per dire insomma che
non c’è bisogno di esternare una scelta intima... «Non so, faccia un po’
lei...». Digiuno a parte, personalmente sente di dare un
contributo alla pace?
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