L'allarme lanciato anna fa dal sotosegretario Alfredo Mantovano sugli eccessivi ribassi negli appalti pubblici e suille cordate fra imprese, sembra essere rimasto, senza consenguenze. L'esponente di governo dnunciò che ribassi del 20-30 per cento non potevano essere in linea col mercato se non a prezzo di sfruttamento del lavoro nero. Oggi la Provincia di Lecce ha effettuato uno screening dei suoi appalti assegnati nel corso del 2003 e del 2004 ed i risultati sono allarmanti. Nel 2003 sono stati aggiudicati 42 appalti per lavori stradali: di essi solo uno con un ribasso del 17,4 per cento, altri 10 con ribassi fra il 20 ed il 23 e tutto gli altri con ribassi compresi tutti in un punto percentuale.

Per esempio la manutenzione straordinaria delle strade provinciali, divisa in cinque diversi appalti, è stata assegnata con ribassi del 29,9 per cento ciascuno e per ogni appalto tutte, ma proprio tutte le offerte, erano dentro un punto percentuale. Nel 2004 la situazione non è cambiata: su 30 appalti assegnati, uno solo, il completamento della circonvallazione di Veglie , lo è stato con un ribsso del 8,3, nove con ribassi dal 22 al 26 e tutti gli altri con ribassi dal 28 al 30 per cento.. Migliore la situazione nell'edilizia: nel 2003 sono stati affidati 16 appalti con una media di ribassi compresa fra il 19 ed il 22, ma anche qui molte le offerte comprese tutte dentro. un punta percentuale, come nel caso del completamento della sede dell'ltc Costa in cui, su 17 imprese partecipanti, tutte hanno offerto ribassi del 22, con differenza tutte dentro un punto percentuale; o come per la sopraelevazione della caserma dei Vigili del Fuoco di Lecce: 21 imprese partecipanti con ribassi dentro un punto. La situazione non è cambiata nel 2004, quando la Provincia ha aggiudicato 18 appalti con gli stessi ribassi dell'anno precedente. I lavori per la segnaletica stradale, poi, vedonoo ribassi ancora maggiori: si arriva al 35-36, sia nei nove lavori appaltati nel 2003 che nei due dell'anno scorsa. Ed anche qui molte le imprese che fanno offerte diverse solo di decimi di punto.

Contro questa situazione Mantovano aveva istituito allora un osservatorio in prefettura cui aderirano 69 Camuni, ma non la Pravincia che ritenne anomala quell'organismao. Dell'iniziativa di Mantavano, poi è nata un'inchiesta della Procura della Repubblica, ancora in corsa, sui cartelli di imprese. A questa stato di cose la Provincia rispose invece approvando, nell'aprile del 2003, un codice etico da far sottoscrivere alle imprese che avrebbero. partecipato alle sue gare, ed istituendo. un asservatorio sulla concorrenza negli appalti. Il codice etico vietava, fra l'altro, che l'impresa aggiudicataria potesse poi subappaltare i lavori ad altra impresa che avesse partecipato alla gara. Questa norma suscitò le proteste di Assindustria, che rimasero. però senza esito. Per il resto la situazione è quella descritta, e per questo martedì Si riunirà l'Osservatorio sulla concarrenza negli appalti.