LECCE - Questa volta gli anarchici hanno alzato il tiro. E ieri mattina hanno inviato al questore di Lecce, Giorgio Manari, un plico di colore giallo di media gran ezza contenente un libro-boma, cinquanta grammi di polvere di alluminio (una sostanza per gli esperti più pericolosa e meno rperibile della polvere da sparo) che avrebbero potuto sfigurare il umero uno di viale Otranto, noto in Italia per aver creato il «poliziotto di quartiere». Ma Manari, l'investigatore che il 12 maggio scorso ha coordinato l'arresto dei cinque anarchici salentini accusati di associazione eversiva e degli attentati ai danni del cpt Regina Pacie e del Duomo, si è subito insospettito quando gli è stato consegnato il plico.
IL BASISTA - Ha avvertito gli ificieri i quali hanno disinnesc to l'ordigno appena in tempo. Al interno è stata trovata una pagi etta appallottolata con la rivend cazione anarchica con riferiment ai fatti di Modena e di Torino. G .inquirenti, però, sono certi che l regia dell'attentato, per fortuna l' 'to, sia salentina. L'ordigno era custodito iri un libro dJ titolo quasi
beffardo, «Il ritorno di Sherlock
Holmes» di Conan Doyle della Fabbri Editori. La firma del gesto è inequivocabile: la Federazione anarchica internazionale. Sul tavolo del questore è arrivato alle 9 e sarebbe stato spedito da Milano il 22 maggio scorso. Il Mittente? Un avvocato che forse neppure esiste. Ma l'obiettivo era chi aro: rendere più credibile la missiva. Il questore Manari, però, non è finito nella
trappola. «E' stato il mio intuito», dirà poi. Il questore ha avvertito gli artificieri per ispezionare il plico sospetto e scoprirne così il vero contenuto. L'ordigno era collegato ad un siste a a strappo, in prat'ca poteva esploder all'apertura della bust ,mantenen
comando mantenendo però i tegro il foglietto su cui era scri ta la rivendicazione, una pagina di foglio bianco a righe, uguale sia per il normografo usato che per la sigla a quelli contenuti nei pacchi bomba recapitati a Torino e Modena.
LA RIVENDICAZIONE - Il meessaggio rivendicativo riporta i alto, sul lato destro, la scritta «Nardodnja voljà (ovvero la volotà del popolo) , con affianco la sigla fai (Federazione anarchica internazionale)
e dice testualmente: « abbiamo colpito alcuni ingranaggi delle macchine delle espulsioni contro gli omicidi di Latina Sdairi, Bracheirhk Fall e Mamadan Diane per l'immediatezza della chiusura di tutti i centri di permanenza temporanea (cpt) a partire da via Corelli, nessuno si illuda che la nostra lotta si esaurisca in questa azione». In modo particolare i nomi citati sono quelli dei tre extracdmunitari morti a Torino
«DECIDANO CON SERENITA'» - Il fatto che si faccia riferimento a via Corelli, dove ha sede il cpt di Milano, non esclude a detta degli investigatori della Digos salentini che la «testa» organizzativa dell'associazione possa essere nel capoluogo lombardo. Il 31 maggio ed il 13 giugno il Riesame si pronuncerà sulla scarcerazione degli anarchici arrestati. E uno dei legali, Antonello De Luca, spera che i giudici del Riesame non si facciano condizionare dal clima di queste ore. «lo sono certo che saranno imparziali, anche perchè a carico dei miei assistiti ci sono solo prove generiche», afferma l'avvocato De Luca.
«UN VILE ATTENTATO» -Per il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Vi
tali, «il vile gesto contro il questore non produrrà altro effetto se non quello di intensificare l'attività investigativa e di prevenzione, verso queste azioni terroristiche che hanno il solo scopo di deconcentrare la caparbia azione delle forze di polizia nei confronti di un fenomeno dilagante quale quello dell'immigrazione clandestina». Molto duro il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. «Come ha detto il ministro Pisanu sull'immigrazione e sui temi della protesta sociale la demagogia e le violenza propagandistica stanno sfociando in azioni che non possono non definirsi terroristiche: il vile attentato al questore è l'ennesima conferma di una pericolosa dinamica in atto», dice. Mantovano chiede più attenzione «soprattutto di chi ha ruoli istituzionali nell'esprimere solidarietà verso coloro le cui responsabilità sono al vaglio dell'autorità giudiziaria, affinchè non ci si renda oggettivamente, e di sicuro non intenzionalmente, compagni di strada di pericolosi attentatori». La sindaca di Lec
ce, Adriana Poli Bortone, spiega: «Le forze istituzionali siano compatte nell'affrontare questi fenomenÌ». L'assessore provinciale di Rifondazione, Gino Calò, condanna l'attentato. «E' un fatto gravissimo il terrorismo fa male alla democrazia».