ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:    In Primo Piano     Pag.    2)
Sabato 2 ottobre 2004

Franco Strippoli

ELEZIONI

 

 Legge regionale, An vuole lo sbarramento al 5 per cento


 

BARI - Diventano più chiare le strategie dei partiti sulla legge elettorale regionale. An viene allo scoperto e dichiara di volere la soglia di sbarramento al cinque per cento. Inoltre propone la conferma del voto disgiunto, la preferenza unica e il premio di maggioranza da distribuire sulle liste.

Contrariamente ad ogni attesa, il partito di Fini, su impulso del neo coordinatore Alfredo Mantovano, rompe gli indugi e dichiara le proprie scelte. La linea indicata dal governatore Raffaele Fitto nei giorni scorsi era stata invece di attendere il testo, che sta mettendo a punto il consigliere Alberto Tedesco, prima di esprimere ogni tipo di valutazione. Mantovano non ha voluto aspettare e ieri pomeriggio ha riunito a Bari i parlamentari e il gruppo consiliare. Mancava solo il presidente del consiglio Mario De Cristofaro (con cui Mantovano ha peraltro ripreso i rapporti dopo anni di contrasti). L'esito della riunione è stato unitaria. «Totale sintonia su tutto» commenta il consiglie re regionale Sergio Silvestris.

An si dichiara, dunque, a favore di una soglia di sbarramento al cinque per cento. Il che conferma tutte le preoccupazioni dei piccoli partiti del centro sinistra che sul tema hanno lanciato un preoccupato allarme all'inizio di settembre. A favore dello sbarramento sono gli altri due partiti di maggioranza, anche se né Forza Italia, né l'Udc si sono mai pronunciati ufficialmente al riguardo. Sarà dunque il cinque per cento? È possibile, ma non è certo. Occorrerà vedere quale effetto sul dibattito sortirà l'atteggiamento del, centro sinistra (dibattutto tra l'ostruzionismo e altre forme più blande di opposizione). An, inoltre, si dichiara favorevole alla permanenza del voto disgiunto: suffragio al presidente e ad una lista dello schieramento avversario. E ciò nel presupposto che il candidato governatore, l'uscente Fitto, possa conquistare più voti delle sue liste e far prevalere lo schieramento di centrodestra con il pre mio di maggioranza. Il partito di Mantovano chiede che permanga la preferenza unica (agevolai consiglieri uscenti che dispongono di una dote di voti ed è a scapito degli aspiranti che si suppone meno dotati). Il premio di maggioranza, infine, deve essere distribuito sui migliori resti (i primi dei non eletti) su base provinciale.

Questi i dati tecnici. Resta la riflessione politica. In pochi giorni, Mantovano ha rimesso il partito al centro della discussione politica. Da un lato, si ragiona nel partito, inducendo Gianfranco Fini ad intervenire sul decreto 56 (con la lettera a Berlusconi) così da non lasciare la bandiera di un equo federalismo fiscale nelle mani di Fitto. Dall'altro inter vendo in anticipo sulla legge elettorale: l'esito non si discosta da quelle che molti considerano le intenzio ni del governatore e di Fi, ma se non altro danno l'effi cace sensazione di non dover andare a rimorchio dell'iniziativa di Fitto.


    

 

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