ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO    Pag  2   )
mercoledì 7 gennaio 2004

Salvatore Avitabile

LA VICENDA LECCESE

 

Baldassarre:«La 121 ha resistito alle forzature della sinistra»


LECCE - Fino ad oggi Forza Italia ha assunto una posizione "sfumata" sulla vicenda Banca 121. Ma dopo il durissimo attacco del sottosegretario Alfredo Mantovano all'ex direttore generale della banca, Vincenzo De Bustis, ed al deputato Ds Massimo D'Alema ("Un'operazione voluta dalla sinistra che era al potere nel '99">, anche gli "azzurri", il primo partito in termini di consensi della Casa delle Libertà in Puglia, scendono in campo. E Raffaele Baldassare, segretario provinciale di Forza Italia e candidato "in pectore" alle Provinciali di maggio con la Cdl, ritiene che l'ex Banca del Salento abbia resistito alle forzature della sinistra.

Baldassarre, è d'accordo con la denuncia politica di Mantovano?
«Il sottosegretario dice cose esatte, ma io preferisco non entrare nel merito delle accuse alla Banca. E' chiaro a tutti che l'operazione Banca 121 è stata targata sinistra»

Cosa intende dire?
«Non era nelle tradizioni della Banca del Salento essere di sinistra, alcune forzature di Vincenzo De Bustis sono state subito notate. E le sue iniziative non hanno coinvolto la banca»

Mantovano dice che le assunzioni erano decise dalla sinistra. Cosa ne pensa?
«Non conosco bene i problemi interni alla Banca 121, ma è chiaro che l'operazione di acquisto della banca presenta molti aspetti discutibili. Non ho le cognizioni per pronunciarmi e dare giudizi. Dico solo che l'operazione Banca 121 è avvenuta con il placet del governo di centrosinistra e i rapporti tra Massimo D'Alema e Vincenzo De Bustis sono chiari a tutti. Ricordo, per esempio, che nel 2000 - in occasione delle elezioni regionali - De Bustis organizzò a Lecce una serie di convegni a cui fu invitato anche Giannicola Sinisi, il candidato presidente del centrosinistra alla Regione contro Raffaele Fitto. Quei dibattiti fecero un po' storcere il naso, ma non sono in grado di parlare di una millitanza attiva della banca».

Come giudica la vicenda finanziaria di Banca 121?
«Non la giudico perchè non sono a conoscenza in modo specifico della situazione. Non intendo pronunciarmi sulla politica finanziaria di Banca 121, lo farò in un altro momento dopo aver acquisito tuttti necessari elementi. Preferisco parlare di politica, in questo caso confermo la vicinanza tra alcuni dirigenti dell'ex Banca del Salento con esponenti della sinistra, a cominciare appunto da Massimo D'Alema, nel periodo della vendita della banca al Monte dei Paschi di Siena anche capo del governo».

Giovanni Semeraro, al "Corriere", ha detto che la 121 non era nè di destra e nè di sinistra. Condivde?
«Sono d'accordo con lui, ma non ci sono stati dubbi sui legami di alcuni dirigenti con gli ambienti della sinistra. E sorrido anche quando si afferma, come fa Giovanni Pellgrino, che i Semeraro sono passati a destra. I Semeraro sono imprenditori e per prima cosa devono pensare ai loro interessi».

Teme contraccolpi sui livelli occupazionali?
«Assolutamente no ma auspico che il gruppo Mps sia molto più attento alla realtà imprenditoriale salentina. Ha acquisito una nostra banca, allora trasferisca a Lecce il suo cuore operativo per attuare una politica economica che consenta al territorio di crescere».

 

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