ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA (Sezione: Primo Piano Pag. 5 ) |
Venerdì 14 giugno 2002 |
F. Sar. L’esponente di FI: grazia a Bompressi e un atto di clemenza per chi non ha commesso stragi Anni di piombo, Pecorella riapre il dibattito sull’amnistia
ROMA - Il varco lo apre il presidente della commissione Giustizia, il forzista Gaetano Pecorella: «Grazia a Bompressi e amnistia per i terroristi che non siano accusati di stragi». Parla di «atto umanitario», spiega che «si tratterebbe di chiudere i conti con il passato e riabilitare chi ha già pagato per il suo errore». Forza Italia si accoda, ma la proposta è più ampia: «Se clemenza deve essere, che sia per tutti. Anche per i reati di tangentopoli». Lo dice chiaramente il vicepresidente Fabrizio Cicchitto, lo ribadisce il deputato e avvocato Michele Saponara, rilancia la proposta il responsabile giustizia del partito, Giuseppe Gargani. «Non mi risulta che l’argomento sia all’ordine del giorno - chiarisce - ma di certo non può essere una questione legata esclusivamente a chi è accusato di reati di eversione». Saponara è più esplicito: «Un indulto generalizzato era stato chiesto anche dal Papa. Io sono perfettamente d’accordo». Per varare un’amnistia è necessario il voto favorevole dei due terzi del Parlamento e dunque un accordo che vada oltre lo schieramento di maggioranza. E sono in molti a ritenere, soprattutto nell’opposizione, che la proposta di Pecorella servisse a sondare la posizione degli alleati, ma anche della sinistra. Se il fine era davvero questo, il risultato sembra negativo. Un «no» deciso arriva da Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno per Alleanza Nazionale: «In linea di principio sono contrario a provvedimenti di clemenza e in particolare lo sono nei confronti dei terroristi. In ogni caso, non mi sembra certo il momento opportuno per discutere una proposta del genere, visto che l’eversione interna è tornata a colpire e sono in corso indagini su soggetti detenuti che hanno rivendicato sia l’attentato contro Massimo D’Antona, sia quello che ha ucciso il professor Marco Biagi. Un conto è l’istruttoria affidata al capo dello Stato per la concessione della grazia a un singolo condannato, un altro è un provvedimento generalizzato». Decisamente contrari i Ds. «La continuità tra la vecchia guardia brigatista e le nuove leve - dichiara il senatore Massimo Brutti - mi sembra evidente sia leggendo le rivendicazioni, sia ascoltando i proclami di chi è in carcere. E’ discutibile proporre un provvedimento del genere e legarlo alla concessione della grazia a Bompressi». «La mia posizione - aggiunge il suo collega Guido Calvi - è negativa perché in questo modo si elude il processo e si aprono varchi nel controllo giurisdizionale oltretutto per reati che attengono all’integrità dell’ordinamento costituzionale». «Pienamente d’accordo con Pecorella» sono invece i Verdi. «Per chiudere gli anni di piombo - dichiara Paolo Cento - serve un provvedimento di carattere generale».
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