ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 2 ) |
Mercoledì 20 novembre 2002 |
Michelangelo Borrillo «A Brindisi ribassi sospetti nelle gare dell’Enel» BARI — La regolarizzazione degli immigrati
sta dando una controprova: nell’economia di alcune province italiane sono presenti infiltrazioni
mafiose. E tra queste province Brindisi è in prima fila: parola di Alfredo Mantovano, sottosegretario al ministero degli Interni, secondo cui «in
un’area caratterizzata dal fenomeno del subappalto come la provincia di Brindisi non si capisce
perché l’Enel, ad esempio, aggiudichi lavori con
ribassi che vanno dal 30 al 50%: ci si deve chiedere come possa un’azienda, a fronte di tali ribassi,
non utilizzare lavoro nero». La denuncia, grave sia per il contenuto che per
la provenienza, è arrivata ieri nel corso di un convegno del Cnel su «Subappalto: legislazione antimafia e politiche di prevenzione». Ma, in realtà,
Mantovano ci pensava almeno dal marzo scorso,
così come spiega telefonicamente al Corriere del Mezzogiorno: «Otto mesi fa - sottolinea il sotto- segretario - partecipai, su iniziativa della prefet-
tura di Brindisi, a un incontro con Assindustria,
Confapi, rappresentanti degli enti territoriali e
aziende di dimensioni nazionali presenti sul territorio brindisino, come l’Enel. Una riunione che
partì proprio dalla richiesta di quelle aziende che
volevano operare nella regolarità. Ebbene, da
quella riunione emerse chiaramente il nesso tra
ribassi d’asta consistenti e impiego di manodopera in nero». Un nesso che, secondo
Mantovano, viene confermato anche dai primi dati sulla regolarizzazione.
Nel Brindisino, sulle oltre
5 mila domande di regolarizzazione di lavoratori
subordinati attese ne sono state presentate appena 353. Un «indice di anomalia» significativo di
una realtà economica a
forte rischio di infiltrazioni mafiose. «Non dico nulla di nuovo se sottolineo che il
Brindisino è un’area dove
il lavoro nero è una tradizione - continua Mantovano - tanto più oggi con
il fenomeno degli extracomunitari. E non scopro
nulla se individuo un collegamento tra il fenomeno del subappalto e l’incremento del lavoro nero.
Del resto, è quanto emerso da quella riunione di
marzo. Sfido l’Enel a dimostrare il contrario».
L’Enel risponde affidandosi alla trasparenza delle gare on-line (altro articolo in pagina). «Prendo questa replica come auspicio - continua Mantovano - e per quanto mi riguarda prometto controlli serrati da parte della polizia, nelle aree a rischio e non solo». La repressione, però, non basta. «La mia denuncia - conclude il sottosegretario agli Interni arriva adesso perché il mio compito è risolvere i
problemi e non soltanto denunciarli: a marzo
pensavo che evitare una sottolineatura all’esterno avrebbe aiutato il ridimensionamento del fenomeno; così non è stato e quindi bisogna fare
qualcosa di più. Ed è per questo che la sola repressione non basta, è importante anche la prevenzione». A questo scopo Mantovano ha sollecitato la collaborazione delle associazioni di categoria che ha definito «sensori essenziali» per individuare e risolvere il fenomeno del lavoro nero.
Per le investigazioni in questo campo il sottosegretario all’Interno ha annunciato un progetto
che prevede la gestione delle informazioni a livello centrale per una lettura organica degli elementi di indagine che, una volta analizzati, torneranno alle forze dell’ordine sul territorio.
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