Ci sarà anche la
Provincia di Brindisi tra gli enti
locali che consegneranno alla
prefettura l’elenco degli appalti
pubblici di importo superiore ai
150mila euro. Nonostante le di
chiarazioni rilasciate dal presidente, Nicola Frugis, il 5
febbraio scorso, con le
quali appoggiava la protesta del collega leccese
Lorenzo Ria, la giunta
provinciale ha deciso di
collaborare al lavoro della task-force costituita
dal sottosegretario all’interno Alfredo Mantovano per un’indagine conoscitiva sugli appalti
assegnati dagli enti territoriali. Lo stesso hanno
fatto otto Comuni del
Brindisino, dei quali è già
pervenuta la documentazione in prefettura, e si
sono impegnati a fare il
Comune di Brindisi e
l’Autorità portuale, al lavoro per raccogliere i documenti richiesti.
LA POLEMICA — Polemica rientrata, dunque, o dichiarazioni di Frugis
un po’ troppo affrettate? Il vice
presidente della provincia, Maurizio Friolo, ieri ha risposto molto
diplomaticamente che la giunta
si è riunita dopo la polemica sollevata da Ria e ha deciso che fosse giusto collaborare con la taskforce e inviare la documentazione, già spedita al prefetto, Giuseppe Amoroso, nei giorni scorsi,
ma non ancora pervenuta negli
uffici di piazza Santa Teresa.
«Personalmente – ha aggiunto
Friolo – ero e sono convinto che la
nostra collaborazione all’iniziativa sia giusta e doverosa». Per Frugis, invece, l’esclusione degli enti
locali dagli incontri con il sottosegretario Mantovano, la decisione di affidare ai parlamentari il
controllo sul loro operato e l’essere messi quasi sotto accusa era
a dir poco offensivo. Al punto che
il presidente della Provincia di
Brindisi decise di associarsi senza riserve alla protesta di Lorenzo Ria.
SOLO OTTO COMUNI — Come la Provincia, anche il Comune di Brindisi e l’Autorità portuale hanno
annunciato l’invio della documentazione, mentre otto dei venti Comuni del Brindisino vi hanno già provveduto. La prefettura
non ha voluto fornire l’elenco dei
Comuni più «diligenti» per non
mettere in difficoltà i ritardatari.
«Del resto – hanno detto dall’ufficio di gabinetto – il termine scade il 28 febbraio e siamo certi che
tutti provvederanno in tempo utile». Alcuni comuni, inoltre, sono molto piccoli e, probabilmente, non gestiscono di frequente
appalti di importo superiore ai
150mila euro.
NESSUN RIFIUTO — Antonio Lia, presidente regionale del l’Anci e sindaco di Specchia (in provincia di Lecce), difende i sindaci ritardatari. Dice: «Io stesso non ho ancora inviato
alla prefettura di Lecce
la documentazione richiesta sugli appalti. E lo
farò di certo nelle prossime ore. Ma posso garantirle che da parte dei sindaci non c’è alcun rifiuto.
Collaboreranno con la
prefettura, non ci saranno problemi». Poi aggiunge: «Il ritardo è dovuto ai troppi impegni
che devono far fronte in
questi giorni i dirigenti
comunali. Come si sa i
Comuni stanno predisponendo la documentaone per l’approvazione del bilancio che, certo, avverrà entro il
31 marzo ma deve essere pronta
almeno per il 10 marzo».
LA COMMISSIONE — Poi il presidente regionale dell’Anci così conclude: «L’associazione ha contestato il metodo con cui era stata presentata l’iniziativa, perchè i Comuni non sono sotto la tutela di
nessuno. Nell’incontro tenuto a
Bari abbiamo sottolineato questa esigenza al sottosegretario
Alfredo Mantovano che ci ha garantito la presenza di un nostro
funzionario nella commissione
che avrà il compito di monitorare
i verbali e le gare di appalto in
questione. Noi siamo pronti.
Aspettiamo la convocazione».