ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 2 ) |
Mercoledì 20 novembre 2002 |
Francesca Mandese ALTA TENSIONE / E’ polemica dopo la denuncia del sottosegreteria all’Interno Alfredo Mantovano Assindustria: «È un allarme giusto, ora intervenga il prefetto» BRINDISI — «Mi spiace molto doverlo dire, ma
il sottosegretario Mantovano ha perfettamente ragione: l’Enel pratica ribassi d’asta che non hanno alcuna giustificazione di
mercato e che penalizzano le aziende serie e qualificate». Angelo Guarini, direttore dell’Associazione degli industriali di Brindisi,
sembra quasi sollevato
nel sentire che il sottosegretario all’interno ha denunciato pubblicamente
un «malcostume» che Assindustria combatte da
molto tempo e che sta cercando di risolvere battendo tutte le strade possibili. «Purtroppo - dice Guarini - è un dialogo tra sordi. Abbiamo più volte affrontato questo problema
con i dirigenti dell’Enel -
spiega il direttore di Assindustria - ma non abbiamo mai ottenuto risposta.
A questo punto, credo che
la strada da percorre sia
chiedere un incontro
presso la prefettura, magari alla presenza dell’onorevole Mantovano, per
stabilire regole e criteri
certi per tutti». Tra le regole indicate da Assindustria, c’è la cosiddetta prequalificazione, che l’Enel
dovrebbe accertare mandando i propri dirigenti a
visitare le aziende che si
propongono come appaltanti e stilando, magari,
anche degli elenchi di
aziende accreditate a partecipare a determinate
gare d’appalto. «Per noi,
non è neanche un problema di infiltrazioni malavitose o di controllo illecito
del sistema degli appalti -
spiega Guarini -. Il vero
problema è la penalizzazione delle aziende che
più hanno investito in termini di qualità, organizzazione e formazione professionale e che non potranno mai essere competitive
con questi prezzi». «Nessuno contesta le
gare on-line - dice ancora
Guarini - perché fanno
parte dell’innovazione
tecnologica e bisogna accettarle. Quello che contestiamo, e con molta fermezza, sono i ribassi abnormi che penalizzano la
qualità. Non sempre massima economia è uguale a
tempestività e qualità nell’esecuzione dei lavori». E
Guarini condivide anche
l’idea, espressa sempre da
Mantovano, che questo
sistema dei ribassi eccessivi incentivi il lavoro nero. «Noi tutti conosciamo
le quotazioni dei materiali e, quindi, il costo che un
lavoro potrebbe avere -
prosegue il dirigente degli
industriali -. Non è pensabile che le aziende che vincono gare con ribassi fino
al cinquanta per cento riescano a coprire i costi. Allora, possiamo solo pensare che si tratti di impre-
se alla disperazione, che
utilizzano le fatture rilasciate per l’Enel per ottenere credito dalle banche
al solo fine di sopravvivere». Ma Guarini parla anche
di confronti impari tra
aziende: «Non è possibile,
per un’impresa con migliaia di dipendenti, competere con una a gestione
familiare con soli tre dipendenti - afferma - non è
una battaglia ad armi pari. L’organizzazione aziendale, però, la certificazione di qualità, il rispetto
delle norme di sicurezza
hanno un costo, ma nello
stesso tempo garantiscono l’appaltatore. Non si
può avere tutto senza pagare il giusto prezzo». Assindustria non intende compromettere i rapporti di «buon vicinato»
con Enel, che a Brindisi
rappresenta una grossa
fetta dell’economia locale
e all’ombra della quale sono nate e cresciute decine
di aziende dell’indotto.
«Non vogliamo alimentare una polemica sterile -
conclude Guarini - anche
perché, in più occasioni,
abbiamo difeso l’Enel. Ci
preme soltanto evidenziare il problema nell’interesse di tutte le parti in campo, dall’Enel alle aziende
locali. Nei colloqui bilaterali non abbiamo risolto
nulla, anzi, le nostre richieste non hanno mai ottenuto risposta. A questo
punto, chiediamo un intervento del prefetto,
Giuseppe Amoroso, affinché convochi un incontro
alla sua presenza per dirimere la questione una volta per tutte».
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