Di seguito si riporta la lettera che il Sottosegretario on. Alfredo Mantovano ha inviato a Don Julián Carrón, quale rappresentante della Fraternità di Comunione e Liberazione, in occasione del decesso di Don Luigi Giussani.

 


 

Rev.mo Don Carrón,

la Fraternità di Comunione e Liberazione per più di cinquant'anni ha proposto un'esperienza di fede capace di germogliare all'interno delle culture più diverse, un'esperienza fondata sull'incontro personale con Cristo, e per questo capace di fornire risposta agli interrogativi più profondi dell'uomo. È con una felice intuizione pedagogica e con notevole creatività che CL ha saputo evangelizzare la cultura contemporanea.

Dal secondo dopoguerra la dialettica fra le contrapposte ideologie, la crisi delle utopie politiche, la diffusione del relativismo hanno inaridito l'uomo, il quale ha iniziato a temere che i cieli si fossero definitivamente chiusi su di lui, lasciandolo privo di speranza. Comunione e Liberazione ha rappresentato una luce in questo panorama plumbeo, tanto più luminosa quanto più duro è stato il sacrificio del suo Fondatore.

Non sfugge a nessuno che la morte di Don Luigi Giussani è avvenuta oggi, 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro. Tale segno provvidenziale appare come un suggello posto da quella mano divina dalla quale Don Giussani si è sempre fatto guidare, attraverso la costante fedeltà al Magistero del Sommo Pontefice. La sua nascita al Cielo, anche se ci rende umanamente tristi, deve essere fonte di rinnovata fiducia, perché chi nell'agone politico intende richiamarsi alla dottrina sociale della Chiesa d'ora in poi potrà godere dell'intercessione di una Persona che ha offerto tutta la sua vita per quella speranza che non delude.

Rev.mo Padre, sono fraternamente vicino a Lei e agli Amici di Comunione e Liberazione.

Alfredo Mantovano 
 
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