ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su L'ECO DI BERGAMO
(Sezione:   PROVINCIA Pag.   19   )
Giovedì 1 Maggio 2003

 

L'allarme di don Oreste Benzi: «Rappresentano il 12% delle persone schiavizzate che si prostituiscono in Italia»

 

Quasi diecimila moldave costrette sulla strada

 

Dalla Moldavia in 4 anni sono partite circa 500 mila donne, la maggior parte delle quali è rimasta vittima della tratta ed è finita schiavizzata e costretta alla prostituzione. A denunciarlo è stato don Oreste Benzi che, per sensibilizzare il governo moldavo su un fenomeno grave in un paese di circa 4 milioni di abitanti, ha organizzato un convengo su «povertà, migrazione, schiavitù» a cui hanno preso parte a Chisinau, in Moldavia, i rappresentanti delle istituzioni moldave ma anche, per l'Italia, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano.

Nel corso del convegno è stata presentata anche una campagna informativa con un video realizzato dalla fondazione «Regina Pacis» di don Cesare Lodeserto, con il patrocinio del ministero dell'Interno, che verrà trasmesso sulla televisione moldava per prevenire la tratta delle donne. «In Italia - ha affermato don Oreste Benzi - le ragazze moldave costrette a prostituirsi sono 8-10 mila, il 12% dell' intera popolazione schiavizzata (70-75 mila persone) che si prostituisce sulle strade». Inoltre, secondo quanto ha affermato don Benzi, il 30% delle ragazze che provengono dalla moldavia è minorenne.

«Un flusso di nuovi schiavi ininterrotto, che negli anni ha depauperato la Moldavia, così come la Romania», ha detto il sacerdote, che da anni accoglie nella comunità Papa Giovanni XXIII le donne immigrate che scappano dagli sfruttatori.

«Contro questo abominio - ha aggiunto don Benzi - siamo venuti a chiedere al governo di questo Paese di colpire i reclutatori e alle donne di denunciare anche i clienti italiani perché il riscatto della dignità delle donne passa attraverso la punizione di chi acquista prestazioni sessuali».

Nel video, che sarà trasmesso dalla televisione moldava, una giovane e bella ragazza passeggia in un parco e racconta di quando qualcuno nella sua cittadina le propose un buon lavoro in Italia. «La paga mi sembrava buona, si trattava di fare la baby sitter o di dare assistenza agli anziani», ricorda Maria nel video realizzato della fondazione «Regina Pacis» di don Cesare Lodeserto. Il video prosegue con la ragazza affidata a una donna che si occupa dei documenti e del viaggio. Ma appena arrivata in Italia, la storia di Maria diventa uguale a quella delle tante ragazze straniere giunte nel nostro Paese e che si sono presto ritrovate a prostituirsi sulle strade e a patire violenza, sfruttamento e anche fame. «I miei sfruttatori - racconta Maria - non mi davano nemmeno da mangiare. Vivevo in una casa sporca, e le violenze erano quotidiane». Un destino toccato a troppe ragazze se, secondo i dati forniti dal sottosegretario Mantovano, nel 2002 sono state 130 (su un totale di 851) le giovani moldave che hanno denunciato il racket che le teneva in schiavitù e ottenuto il permesso di soggiorno in Italia per motivi di protezione sociale.


   

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