ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Famiglia Cristiana (Sezione: Attualità Pag. ) |
n_ 26 del 30-6-2002 |
di Alberto Bobbio IMMIGRATI LA PROPOSTA AVANZATA AL CONGRESSO DI BELLARIA SULLA LEGGE BOSSI-FINI
LA CARITAS FARÀ OBIEZIONE Alla Caritas italiana la nuova legge Bossi-Fini proprio non piace. Spiega monsignor Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana: «Quel che colpisce nel testo approvato alla Camera è l’affermazione di una sorta di principio di indesiderabilità». La Caritas quindi farà di tutto per boicottarla fino ad arrivare a forme di obiezione di coscienza. La proposta è di Renzo Dutto, responsabile dell’Osservatorio sulle povertà della diocesi di Saluzzo, che ne ha parlato davanti a 600 delegati della Caritas italiana riuniti a Bellaria: «Questa legge non rispetta la dignità dell’uomo e divide i cittadini in due: di serie A e di serie B. E poi non rispetta il Vangelo, che dice di accogliere lo straniero. Allora io propongo che le Caritas italiane accolgano stranieri, anche clandestini, e poi vadano ad autodenunciarsi». Monsignor Vittorio Nozza fa rilevare che questa forma di resistenza sarà tenuta «in seria considerazione». Già negli Stati Uniti alcuni anni fa diverse congregazioni religiose proposero di accogliere gli stranieri clandestini nei conventi dopo l’approvazione di una legge assai restrittiva sull’immigrazione. La Caritas, insieme alla Fondazione della Cei Migrantes, fin dal luglio scorso, quando si cominciò a discutere della revisione delle legge Turco-Napolitano sull’immigrazione, aveva cercato un contatto con il Governo Berlusconi chiedendo un confronto in sede istituzionale a Palazzo Chigi, dove da anni funziona la Consulta nazionale sull’immigrazione. «Ma non è mai stata convocata», denuncia Nozza. Caritas e Migrantes hanno preparato un documento con un’analisi che Nozza definisce "certosina" sul disegno di legge, indicando anche i rischi di incostituzionalità: «Ma non siamo mai stati ascoltati». «Manca una visione unitaria» Poco prima che la legge venisse approvata dalla Camera, Caritas e Migrantes hanno avuto un incontro con il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, al quale hanno illustrato tutte le perplessità sulla nuova legge e hanno lasciato un documento in sette punti con le loro proposte. «Il Governo», spiega Nozza, «non ha un visione unitaria del problema. Di volta in volta si mette al centro dell’attenzione un aspetto per rispondere a spinte di interessi particolari. Di solito si tratta del tema della sicurezza e si fa leva sulla paura della gente. Manca un sistema di politiche che comprenda la cooperazione, l’integrazione, l’accoglienza e insieme la sicurezza».
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