ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: GAZZETTA DI LECCE   Pag. 100 ) |
Sabato 04 febbraio 2006 |
Mario De Cristofaro
«Non si gioca con le istituzioni»
E' davvero incomprensibile l'atteggiamento dell'onorevole Poli. A parte il mancato rispetto per il partito, denota scarso rispetto per le istituzioni, con cui non si può giocare. Con la sua candidatura, l'onorevole Poli forse vuole "punire" Mantovano? Ma sa benissimo che, se lei si candiderà alla Camera, l'onorevole Mantovano si presenterà al Senato, e viceversa. Allora, mi rifiuto di pensare che tutto questo possa essere fatto per penalizzare, per esempio, l'onorevole Lisi: mi sembra infantile e non credo sia degno di Adriana Poli Bortone. Anche l'ipotesi di volere condizionare gli alleati non mi sembra seria nè credibile. Questo "tira e molla" è un mistero e, ripeto, indebolisce le istituzioni. Anzi, è allarmante e sta lasciando sconcertati il partito ma soprattutto i cittadini, i quali non riescono a capire. Nessuno, dal presidente nazionale di An all'ultimo degli iscritti al partito nè i cittadini, riesce a comprendere il motivo dei comportamenti dell'onorevole Poli, men che mai io. Qualche giorno fa si è riunito l'esecutivo regionale del partito. Davanti ad una intera classe dirigente ha ribadito di non volersi candidare. Adesso cambia idea, e di nuovo lascia tutti nel dubbio. Ma perchè? Per sconcertare i cittadini e disorientare il partito? A meno che, nelle pieghe di queste nuove leggi, di questi ultimi regolamenti, non abbia trovato qualche cavillo che le possa consentire di fare l'una e l'altra cosa, il sindaco e la parlamentare. Bisogna tener presente che Adriana Poli Bortone è capace anche di questo. Non dimentichiamo che quando fu eletta sindaco riuscì a stare un altro paio d'anni anche a Montecitorio, nonostante vi fosse pure lì una legge di incompatibilità. Ma lei è anche è deputato europeo. Se verrà eletta, si creeranno nuove incompatibilità? E lì farà un altro balletto: resto o me ne vado? Mario De Cristofaro
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