ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 2) |
Mercoledì 8 dicembre 2004 |
di Marco Mangano AGRICOLTURA QUI SUD
Mafia, nei campi è allarme rosso
«L'allarme c'è ed esiste anche un rapporto della Procura antimafia che evidenzia come oggi ci sia nei campi la presenza della criminalità organizzata più forte che in passato». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, commentando la denuncia del presidente della Confcommercio, Sergio Billè, sulle infiltrazioni mafiose nella filiera ortofrutticola che determinerebbero il rincaro dei prezzi, a margine del convegno «Giornate della cooperazione italiana» organizzato dal ministero degli Affari esteri a Roma. Il ministro ha fatto anche riferimento alle recenti intimidazioni di cui è stato fatto oggetto il presidente dell'Agea, Bonfiglio. «E' evidente che il terreno di coltura di questo fenomeno - ha spiegato Alemanno - è dovuto sia all'isolamento che allo sfilacciamento del tessuto sociale agricolo, sia al sommerso. Da parte nostra - ha quindi sottolineato il rappresentante del governo - c'è la volontà di lavorare per aumentare la trasparenza della filiera e infatti con il sottosegretario, Alfredo Mantovano, abbiamo in agenda un provvedimento ad hoc». Sulla questione interviene anche il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi: «La denuncia del presidente della Confcommercio, Sergio Billè risponde a verità. È vero, infatti, che la criminalità organizzata, soprattutto al Sud, impone e determina i prezzi di frutta e verdura. D'altra parte, la nostra organizzazione lo ha messo in risalto con un voluminoso dossier sulla malavita che terrorizza l'agricoltura. Tuttavia, il fenomeno dei rincari che si sono registrati negli ultimi mesi non può essere addebitato soltanto a questo. Le cause sono diverse». Ci sono prodotti - per la Cia - che dal campo alla tavola subiscono aumenti che vanno dal 400 al 1000 per cento. E tutto ciò non può essere addebitato al fenomeno, pur grave e dilagante, della criminalità organizzata che ha messo le mani anche sull'agricoltura». «Nel nostro dossier - ha evidenziato il presidente della Cia - si riscontra, oltre ai furti di attrezzature e mezzi agricoli, al racket, all'abigeato, alle estorsioni, al cosiddetto «pizzo», al danneggiamento delle colture, alle aggressioni, all'usura, alle macellazioni clandestine, alle discariche abusive, alle truffe nei confronti dell'Unione europea, al caporalato, una crescente ingerenza della mafia, della camorra, della 'ndrangheta, della sacra corona unita nella fissazione dei prezzi dei prodotti. Questa è, però, una parte della medaglia. L'altra è fatta di rincari ingiustificati, di atteggiamenti furbeschi, di manovre poco chiare». «QUALITÀ PER SFIDARE LA GLOBALIZZAZIONE» - «L'agricoltura italiana può sfidare la globalizzazione solo attraverso la qualità». Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno. «La qualità - ha insistito il ministro - è il dato decisivo. Se noi riusciamo a valorizzare il "made in Italy agroalimentare" grazie a una grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo, riusciamo a spuntare prezzi e risultati economici che sono competitivi per i nostri agricoltori». Quanto al problema della Pac (politica agricola comunitaria), sollevato dalle associazioni agricole di categoria, Alemanno ha affermato: «Siamo in una fase di elaborazione delle applicazioni. Dobbiamo partire dal 1 gennaio 2005 ma siamo perfettamente in tempo. Entro il 10 dicembre ci saranno le indicazioni precise di quelli che sono i problemi ancora aperti, la gestione della riserva, i problemi relativi alle soccide e ai diritti. Quindi ci saranno in tempo utile tutte le informazioni necessarie per gestire questa nuova realtà». AL VIA IL COMITATO PER LA SICUREZZA - Partirà a giorni, «con la prima riunione, il Comitato per la sicurezza alimentare istituito dal ministro Sirchia, in collaborazione con il nostro ministero, proprio per garantire la sicurezza degli alimenti». Lo ha annunciato a Fano, intervenendo a un convegno su «Tradizione, qualità, tipicità, la sfida dell'agricoltura italiana alla globalizzazione», il ministro Alemanno. Il ministro è intervenuto anche sulla questione dei prezzi, «un discorso legato strettamente al rapporto di filiera». «Dobbiamo rendere le filiere più trasparenti, più dirette, perchè gran parte del valore - ha spiegato - rimane nella rete distributiva. Non vogliamo criminalizzare nessuno, non vogliamo fare polemiche, ma sicuramente non sono gli agricoltori ad avere il risultato economico di quelli che sono i prezzi pagati dai consumatori». Alemanno ha anche richiamato le ultime novità in merito all'etichettatura: «Partirà - ha ricordato - il 1 gennaio 2005. C'è un regolamento europeo che deve essere sancito in termini di tracciabilità»
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