ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: ELEZIONI Pag. LECCE 7 ) |
Mercoledì 6 Aprile 2005 |
Giovanni Delle Donne La sconfitta alle Regionali destinata a sconvolgere gli equilibri interni alla Casa delle libertà. E se Fitto si candida al Parlamento tutto cambia
Politiche, inevitabile rinnovamento
Inutile negarlo, la sconfitta di Raffaele Fitto alle Regionali avrà inevitabili ripercussioni nella Casa delle libertà. Vecchi equilibri andranno in frantumi, nuovi se ne formeranno in vista delle prossime consultazioni elettorali. A cominciare alle Politiche del 2006 dove non appare più scontata la ricandidatura di tutti i parlamentari uscenti. Molto dipenderà dalla «forza» che riusciranno a mettere in campo dopo le emorragie dovute a quelle «fughe» verso i nuovi vincitori che seguono ogni cambio della guardia nel governo delle istituzioni. L'elemento che potrebbe scatenare una reazione a catena è la possibile discesa in campo in prima persona di Raffaele Fitto. Nessuna meraviglia se, a questo punto, preferirà Roma a Bari. Il collegio ideale è quello di Maglie dove nel 2001 è stato eletto Gino Lazzari, un fidatissimo dell'ex governatore. Lazzari dovrà cedere il passo al suo leader ma non sarà abbandonato. Per lui un nuovo collegio o, magari, il seggio senatoriale attualmente occupato da Francesco Chirilli se, come suggerisce qualcuno, i rapporti con Fitto, già difficili, dovessero ulteriormente incrinarsi. Non appare scontata neanche la ricandidatura di Rino Dell'Anna mentre all'interno della Casa delle libertà crescono le richieste di cambiamenti radicali che «apprezzerebbero» un «gesto di buona volontà del senatore Costa». La stessa cosa potrebbe essere chiesta a Salvatore Meleleo. Insomma, dopo tanto impegno e tanta gloria, un «onorevole ritiro» come quello, a suo tempo, del senatore Giorgio De Giuseppe. L'obiettivo principale sarebbe quello di rendere liberi più collegi possibile in modo da poter gestire senza fatica un radicale rinnovamento. C'è anche da definire la posizione dell'onorevole Ivano Leccisi (decisivo il suo appoggio a Raffaele Baldassarre alle Regionali) eletto nel 2001 in Lombardia per espressa volontà di Silvio Berlusconi ma che dovrà riconquistare il suo seggio scendendo in campo nel Salento. L'approdo di Vincenzo Barba nel consiglio regionale ha probabilmente «eliminato» un pericoloso concorrente. E' difficile, infatti, che il neo eletto possa abbandonare Bari. Ma non c'è soltanto Forza Italia e, soprattutto, c'è il caso Lecce. Il sindaco Adriana Poli Bortone, in scadenza di mandato, punterà a tornare in Parlamento. Non dovrà neanche dimettersi da primo cittadino e, se eletta, potrà conservare il doppio incarico fino allo scadere del mandato a palazzo Carafa. Il collegio di Lecce è, però, già occupato da Ugo Lisi che non ha alcuna intenzione di farsi da parte, spalleggiato com'è da pezzi da novanta quali Mario De Cristofaro e Alfredo Mantovano. De Cristofaro punta a fare il sindaco di Lecce ma cosa farà Mantovano? Certo, se Achille Villani Miglietta dovesse rinunciare... E poi ci sono gli altri partiti con cui fare i conti. Ipotesi, ovviamente, che saranno condizionate da quanto accadrà nei prossimi mesi. E soprattutto da quanti «personaggi al seguito» abbandoneranno la casa diroccata per seguire, o inseguire, i vincitori di oggi.
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