ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PUGLIA & BASILICATA Pag. 7) |
Domenica 10 ottobre 2004 |
Il coordinatore critica Fitto per il patrocinio al «gay pride»
An: i nostri valori
BARI «Credo che sia onesto dire da subito che non faremo calpestare gli ideali sui quali si fonda An nemmeno dai nostri alleati: penso che parlar chiaro allunghi la vita e renda il confronto più costruttivo». Il nuovo coordinatore regionale di An, Alfredo Mantovano, intende parlare chiaro soprattutto al suo principale alleato nella Regione, Raffaele Fitto, al quale ricorda il patrocinio concesso al Gay pride due anni fa dalla Regione contro il volere di An. E al Governatore manda un avvertimento. «A Fitto stiamo già dando un sostegno totale e leale in vista della sua rielezione alla guida della Regione - dice - e saremo leali nei confronti della maggioranza, ma questo non significa rinunciare ai nostri principi». «Quando Fitto fece quella scelta infelice - dice Mantovano- nella sola provincia di Lecce raccogliemmo 13.000 firme perché il patrocinio fosse ritirato; siamo pronti a raccoglierne 130.000 se dovessero essere calpestati i nostri valori di riferimento». Mantovano, che a Bari ha coordinato i lavori per la nomina del coordinamento regionale, ha invitato i suoi a riprendere le battaglie per la difesa degli ideali della destra. In particolare quella per la famiglia e la salvaguardia della vita. Ma anche qui ha puntato uno sguardo critico sulla Regione sottolineando che la legge italiana sull' aborto affianca ad una parte «permissiva» una parte sulla prevenzione. «Questi ideali - ha proseguito - non possono rimanere semplici enunciazioni teoriche, devono trovare un riscontro concreto e operativo: non si può ad esempio parlare di difesa del diritto alla vita e poi non sforzarsi perché sia realmente garantito nella rete dei servizi sociali, delle strutture sanitarie della Regione Puglia e degli enti territoriali pugliesi prospettano in concreto alla donna che ha problemi a portare avanti una gravidanza delle alternative all'aborto». Poi ha parlato dell'immigrazione. «Per Mantovano la proposta di insegnare a scuola l' Islam nell'ora di religione per i bambini musulmani, come aveva proposto il sindaco di Bari, Michele Emiliano, «va nella direzione opposta ad una reale integrazione». Per Mantovano, infatti, «il sogno del bambino di famiglia islamica che viene in Italia e abita a Bari non è quello di essere estraniato dal contesto territoriale che lo ospita continuando a mantenere quei legami con la lingua e la cultura che gli sono garantiti in famiglia». «Il suo problema, il suo sogno - ha proseguito - è quello di essere certo di stare in Italia e che qualcuno gli spieghi qual è il senso delle chiese, delle immagini religiose, dei castelli, dei luoghi che hanno significati profondi, che riempiono le nostre città». «Non c'è nessuna polemica in questo - ha detto -, c'è soltanto il desiderio di arrivare ad una integrazione che sia reale».
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