Il coordinamento regionale di Alleanza nazionale ha deciso gli orientamenti di massima e fatto i primi nomi. Nella riunione di ieri mattina a Bari, il coordinatore Alfredo Mantovano ha tenuto al relazione introduttiva, quindi tra gli altri argomenti si è discusso anche di candidature.

Primo orientamento emerso: conferma degli uscenti; secondo orientamento: rendere visibile l'intero territorio provinciale.

Ed è per questo motivo che fuori di ogni tatticismo sono emersi i primi nomi.

Ovvio che dovesse parlarsi delle riconferme dell'assessore regionale all'Ambiente Michele Saccomanno e del consigliere regionale Giuseppe Marinotti.

Quindi si è passati sul terreno delle candidature «nuove».

Al momento sembra che due nomi siano stati già inseriti nell'ideale lista, salvo imprevisti o ripensamenti. Sono quelli dell'assessore ai Servizi sociali del Comune capoluogo, Cesare Mevoli (evidentemente pensava a lui il ministro delle Risorse agricole, Gianni Alemanno, quando aveva parlato di una candidatura autorevole della sua componente) e del presidente del Consiglio comunale di Brindisi, Nicola Di Donna. E poi?

Tutto subordinato alla riforma della legge elettorale. Si sa per certo che i posti in lista dovrebbero essere sette e quindi, rispettando il criterio della rappresentatività territoriale, ci sarà da decidere come distribuire quelle presenze tra nord e sud, anche in considerazione dell'ulteriore variabile costituita dalla quota riservata al gentil sesso nelle liste.

E negli ambienti di Alleanza nazionale, anche se solo come ipotesi, circolano altri nomi. Sono quelli dell'ex sindaco di Carovigno, Angelo Lanzillotti o, per andare sulle candidature femminili, quelli del sindaco di San Donaci, Mariangela Presta e di Maristella Menga di San Michele Salentino.

Nelle ultime ore, poi, un'indiscrezione che, se confermata, costituirebbe la «novità» assoluta della lista di An: i bene informati dicono che ci sono colloqui tra esponenti di Alleanza nazionale e l'ostunese Vito Semerano, vecchia bandiera della Dc, poi Forza Italia, quindi entrato in contrasto con i vertici «azzurri», fondatore di «Forte», compagine che nelle ultime elezioni provinciali lo ha proposto come candidato presidente appoggiato anche dalla Fiamma Tricolore.