Alleanza nazionale vive un periodo problematico a livello locale per le questioni legate all'amministrazione cittadina, ma come è noto, in ambito nazionale, i referendum hanno portato un autentico terremoto ai vertici del partito. Che ne pensa la base? «Totale solidarietà con l'on. Alfredo Mantovano, "...un gran signore del Sud italiano che possiede una curiosa e rara sopravvivenza dell'idea di virtù e di bene comune..." come ha scritto di lui Giuliano Ferrara», dice Matteo Pizzigallo, presidente del circolo «Almirante» di An a Martina.

Si riferisce, Pizzigallo, alle dimissioni di Mantovano da coordinatore di An per la Puglia. «Un uomo così non poteva che manifestare in modo netto il suo dissenso da Gianfranco Fini, presidente di An, dimettendosi da tutti gli incarichi di partito, non avendo condiviso la libertà di coscienza sui referendum. Lo stesso Fini aveva affermato durante la stesura della Costituzione europea che Alleanza nazionale ha la consapevolezza che la politica si nutre di valori di riferimento e non corre il rischio di considerarla come gestione o come prassi quotidiana. An è una formazione seria che considera la politica come impegno e non come un autobus su cui salire quando conviene.

Inoltre, faceva sue le parole di Giovanni Paolo II quando affermava che il dovere del cattolico non è l'unità in un partito ma la difesa dei valori in cui riconoscersi. Ebbene è da un pò - dice Pizzigallo - che all'interno di An c'è una divaricazione tra la Carta dei valori e il comportamento pratico della classe dirigente sia a livello nazionale che a livello locale. Anche a Martina alcuni consiglieri e assessori sono più inclini ai giochi di potere che non alla coerenza con principi e valori. Del resto, in politica la categoria del divenire conta più iscritti della categoria dell'essere e che, come avrebbe fatto notare Alexis de Tocqueville, la storia è una galleria di quadri con pochi originali e molte copie. Ed è bene che all'interno di An si apra un serio confronto che porti all'assunzione di posizioni risolute».