BARI Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni e coordinatore pugliese di Alleanza Nazionale, nei giorni scorsi è stato molto chiaro. Riferendosi alla lista Fitto ha detto che «è necessario capire quale denominazione deve avere e, soprattutto, chi sono i candidati consiglieri. Sarebbe spiacevole trovare nella civica nominativi di persone che, pur non essendo formalmente iscritte ad Alleanza Nazionale, a Forza Italia o all' Udc, tuttavia tradizionalmente simpatizzano per l'una o per l'altra di tali forze politiche». Fitto non ha risposto, su quest'ultimo punto, a Mantovano, ma sin dall'agosto scorso, quando in un'intervista alla Gazzetta annunciò il progetto di dar vita ad una sua lista per le elezioni regionali, disse con chiarezza che non avrebbe pescato nei partiti di centrodestra. Il governatore punta a portare dalla sua parte esponenti politici delusi dal centrosinistra. Operazione avviata con l'ex presidente della Provincia di Bari, Marcello Vernola, eletto europarlamentare di Forza Italia. E c'è chi dice che proprio il simbolo del movimento di Vernola, «Popolari per la Puglia» potrebbe essere utilizzato da Fitto per le prossime regionali.

Con Fitto, tra l'altro, è pronto a candidarsi Matteo Paparella, già sindaco di Ruvo di Puglia ed ex assessore provinciale nella giunta Vernola. In provincia di Bari sta con il governatore un gruppo di scissionisti dell'Udeur, guidati dall'ex vicesegretario provinciale Franco Albore che hanno dato vita al movimento «Democrazia Popolare» che proprio ieri mattina ha tenuto il suo congresso di fondazione in un teatro barese. Tra gli amministratori locali sono disponibili a candidarsi con Fitto il sindaco di Noci, Piero Liuzzi, che guida una maggioranza di centrodestra, l'ex sindaco di Polignano a Mare Angelo Bovino e l'ex vicesindaco di Mola di Bari Nico Del Re. Anche Umberto Cormio (presidente Assomarmi) candidato per il centrosinistra alle ultime politiche nel collegio di Trani, si sarebbe schierato con Fitto. Nel foggiano è passato con Fitto l'ex presidente della Provincia, Antonio Pellegrino, in rotta con il centrosinistra e a Torremaggiore si fa anche il nome di Alcide Di Pumpo (ex Margherita).