ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACHE ITALIANE Pag. 13 ) |
Sabato 19 febbraio 2005 |
«ECCO COME BATTERE IL RACKET»
PALERMO «Partire dall'associazionismo per sconfiggere il racket delle estorsioni». Così in coro politici, magistrati ed esponenti delle forze dell'ordine e del mondo delle associazioni intervenuti all'assemblea delle associazioni antiracket siciliane. Lo sostengono il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il presidente della commissione nazionale antimafia Roberto Centaro, il pm della Dda di Palermo Massimo Russo e gli imprenditori intervenuti alla assemblea. Tra loro Silvana Fucito, commerciante napoletana, che, dopo avere subito un attentato incendiario, ha deciso di denunciare. «Ma non ci siamo limitati alla denuncia - ha raccontato - ci siamo messi insieme. Siamo partiti in 10 ed ora siamo 50. Le persone ci cercano, hanno capito che, lottando insieme, si vince». Insieme Massimo Russo ed il presidente Centaro invocano l' introduzione delle cosiddette denunce collettive e gli esposti riservati per «evitare la sovraesposizione dei singoli». Opposta è l'opinione del sottosegretario Mantovano e del presidente onorario della Fai Tano Grasso. «La denuncia anonima è una stupidaggine - dice Mantovano - in tutto il mondo civile il processo penale si basa su prove certe e la testimonianza anonima è impossibile. Piuttosto si tuteli e si protegga chi si espone». D'accordo Tano Grasso: «non si può - dice - prescindere dalla denuncia».
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