ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO     Pag.     )
Venerdì 22 Aprile 2005

 

Premio Tatarella, il sindaco replica

 

«Non siamo stati noi a cambiare il nome» Dimissioni in vista per la Commissione?


 

Premio «Città di Bari» o «Premio Tatarella»? La querelle continua, dopo la decisione di ripristinare il titolo originale alla manifestazione culturale, eliminando il riferimento al leader di Alleanza Nazionale scomparso. Le polemiche sorte in seguito alla determinazione presa dal Comitato organizzatore non si spengono e ieri sera il sindaco Michele Emiliano ha risposto all'on. Mantovano che aveva criticato la decisione di cancellare Tatarella dal Premio barese. Ma insieme alla replica anche una riserva implicita del sindaco nei confronti dello stesso Comitato, quasi un invito alle dimissioni.

«Ho letto con attenzione la tua lettera ed ammetto che essa mi ha molto rattristato - dice Emiliano - Sono infatti stupito e dispiaciuto perché ti è sfuggito l'aspetto fondamentale di questa vicenda e cioè che mai, e ti ripeto mai, la giunta municipale di Bari ha preso in esame il premio letterario fondato dall'on. Pinuccio Tatarella per valutare la questione della sua denominazione. Aggiungo, a titolo personale - continua il sindaco - che non appena appresa la notizia delle decisioni del Comitato Scientifico del suddetto Premio, presieduto dal prof. Walter Pedullà, non ho nascosto il mio disappunto per la decisione; non per il merito della stessa, che non avevo e non ho titolo ad adottare, quanto piuttosto perché essa non era stata preceduta da un dibattito cittadino esaustivo e plurale.

In tal modo si è dato vita ad illazioni e polemiche che - come tu dici - di per sé offendono la sensibilità di chi ha amato Pinuccio Tatarella». «Se fossi stato invitato ad esprimere il mio parere - scrive ancora Emiliano - avrei consigliato al Comitato Scientifico di affrontare la questione con maggiore delicatezza e rispetto per la memoria di un nostro concittadino autorevole e stimato, scomparso improvvisamente solo pochi anni fa dopo avere dato vita al premio stesso». E ancora: «Altro non posso aggiungere per rispettare il ruolo del Comitato, ma soprattutto per rispettare la volontà di colui che volle chiamare quel premio "Città di Bari" dedicandolo ad uno dei luoghi che più aveva amato nella sua vita».


    

 

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