ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMA PAGINA   Pag. ) |
Domenica 23 ottobre 2005 |
Gaetano Campione
Proteste e polemiche.Si chiede che la Croce rossa ritiri la candidatura a gestirlo In mille contro il centro immigrati
Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno, con delega alla pubblica sicurezza, dimostra di avere le idee chiare. Soprattutto quando affronta la spinosa questione dei centri di permanenza temporanea (Cpt): «Se si contesta l'esistenza in vita dei centri bisogna dire con altrettanta chiarezza che chiunque può venire clandestinamente in Italia, in Puglia, a Bari e passeggiare in via Sparano senza che nessuno gli chieda neanche i documenti per non disturbarlo». La città di San Nicola, infatti, si prepara ad accogliere tra mille polemiche una struttura del genere, secondo quanto stabilito dalle direttive governative. Per Mantovano (ieri in prefettura per un vertice sulla sicurezza), «i Cpt sono un tassello nel sistema più ampio di prevenzione e di contrasto della clandestinità: se si ritiene che entra così in Italia debba essere riaccompagnato nel Paese di origine, si deve di conseguenza ammettere l'esistenza in vita dei Cpt, non solo in Italia ma in tutta Europa, in ossequio anche a precisi impegni presi in sede di attuazione del trattato di Schengen». Sulla struttura di Lampedusa, Mantovano ha ribadito che si tratta di un centro di prima accoglienza e non di un Cpt: «Chi vuol chiuderlo deve spiegare come si assicurano ricovero immediato, una coperta e un pasto caldo alla massa di disperati che si riversa in questo momento sull'isola». «Il Cpt - ha sottolineato - è un'altra cosa e serve ad identificare i clandestini e il Paese di provenienza per realizzare l'espulsione». Riferendosi poi alla polemica sollevata dal sindaco, Michele Emiliano, che si oppone all'apertura di un nuovo Cpt alla periferia della città, il sottosegretario ha detto che «a Bari il Cpt sarà aperto appena la struttura sarà rifinita, con buona pace di chi si oppone, ma chi si oppone al Cpt evidentemente si oppone ad una politica seria nei confronti della clandestinità». «Vorrei capire, ma lo dico senza polemica - ha aggiunto - qual è l'idea, la prospettiva del sindaco a proposito della clandestinità. Se ritiene che il clandestino possa circolare liberamente, una volta arrivato a Bari, lo dica con estrema chiarezza, magari istituisca un assessorato per l'accoglienza del clandestino; se ritiene che il clandestino vada non incarcerato ma respinto nel Paese di origine, così come prevedeva già la legge Turco-Napolitano, che non mi risulta siano stati ministri del centrodestra, allora il Cpt si inserisce in questa logica». «Noi - ha concluso - possiamo discutere su come vengono gestiti, e sicuramente tante situazioni sono migliorabili posto che c'è stata molta enfasi sulla loro gestione, ma credo che questa linea di confine nella valutazione sia indispensabile».
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