ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LA GAZZETTA DI LECCE     Pag.     )
Martedì 26 Ottobre 2004

Massimo Ferrari

Cattive notizie dalla riunione in Prefettura sull’Osservatorio nato nel febbraio scorso per verificare le convenzioni con gli istituti di credito

 

 

 Guerra all’usura, Consorzi fidi in alto mare

Mantovano:«Risposte generiche dalle banche.Se continua così ritirerò la firma dal protocollo


 

Usura e racket, ancora tutto in alto mare. È quanto emerge dalla riunione di ieri in Prefettura dell’Osservatorio antiusura e antiracket, riunione connotata da «eufemismi diplomatici», così come definiti dal sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano nel rilevare «la scarsa collaborazione delle associazioni di categoria e, soprattutto, degli Istituti di credito chiamati al tavolo».

L’Osservatorio è nato nel febbraio di quest’anno per verificare le convenzioni stipulate tra le banche e i Consorzi fidi (Confidi) che, secondo la legge 108 del 1996, hanno istituito il Fondo speciale di solidarietà antiusura; inoltre l’organismo deve svolgere un’azione di controllo sul reale utilizzo dei finanziamenti. In particolare i Confidi nascono con lo scopo di facilitare l’accesso al credito delle imprese associate e possono avere forma di consorzio, società cooperativa o società consortile. Le imprese consorziate versano ai Confidi una quota che contribuisce alla creazione del cosiddetto «fondo rischi ». Ogni Confidi stipula una o più convenzioni con le banche, mentre l’impresa presenta parallelamente una domanda per essere garantita.

«Ci sono degli impegni il cui adempimento dipende dalla buona volontà esclusiva delle banche. Per esempio nel non considerare pregiudizievoli, per l’apertura di una linea di credito, le condizioni di protestato o di vittima di racket», ha precisato Mantovano, che poi ha lanciato un chiaro monito: «Se i risultati dovessero continuare ad essere questi, io non avrò difficoltà a ritirare la mia firma dal protocollo».

Il Protocollo d’intesa a cui si riferisce il rappresentante del governo, è quello del luglio 2003 siglato tra il Ministero dell’Interno, l’Associazione bancaria italiana (Abi), gli Istituti di credito della provincia, le associazioni di categoria, quelle antiracket e i Confidi. «Soltanto sei banche - ha sottolineato Mantovano - hanno risposto oggi alla verifica dello stato d’attuazione degli impegni assunti, rispetto invece alle decine e decine d’istituti presenti in ogni angolo del Salento.Ma aldilà di questo, le risposte fornite sono ancora estremamente generiche. È vero che il fondo antiusura potrebbe essere finanziato con maggiore consistenza, però è anche vero che ci sono delle responsabilità prese. Oggi comunque l’Abi ha assunto impegni ulteriori e più penetranti. Per il futuro si deve cercare di far funzionare meglio i Confidi, promuovere la costituzione di altri e, soprattutto, aumentare la capacità informativa sulle possibilità che la legge offre, che non significa arrivare al momento prima in cui si portano i libri in tribunale ». E ha chiuso: «Se i Confidi funzionano più al Centro-Nord che al Sud è perché lì sono di più, con moltiplicatori più convenienti e, probabilmente, perché vi è una sensibilità culturale maggiore».

Pur soddisfatto del risultato ottenuto da «Unità artigiana salentina», uno dei due Confidi provinciali in istruttoria per il Fondo antiusura, il suo presidente Pasquale Rescio ha evidenziato la necessità «di maggiori somme indispensabili all’istituzione di altri Confidi». Ma uno dei problemi del fondo è anche «un sistema di finanziamento piuttosto farraginoso, per il cui ottenimento occorre molta documentazione», così come rilevato nel maggio scorso da Raffaele Pozzi, presidente della cooperativa “L’Artigiana”.

Ma tra le diverse voci non è mancata anche la dura presa di posizione delle associazioni antiusura. «Il non voler affrontare il nocciolo della questione, cioè combattere il reato dell’usura, è quanto emerso dall’atteggiamento di banche e associazioni di categoria, che provano a spostare l’attenzione su altri argomenti», ha commentato Luigi Budano, presidente dell’Associazione contro la cultura socio-mafiosa a Lecce.

Riguardo all’altro oggetto di discussione in programma ieri, il Protocollo antirapina nelle banche firmato il 20 ottobre 2003, piena soddisfazione è stata espressa stavolta da Mantovano e dai rappresentanti delle forze dell’ordine sedutisi alla tavola rotonda, per il dimezzamento dei reati: erano 54 nel periodo ottobre 2002-settembre 2003, sono stati 23 nell’ottobre 2003-settembre 2004. In quest’ultimo caso, solo tre sono stati portati a compimento con armi da fuoco. «Il risultato - ha detto Mantovano - è il frutto dell’ottimo coordinamento tra banche, forze di polizia e varie istituzioni territoriali, unite in questo caso da un impegnooperativo concreto.


    

 

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