ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione:   Pag. ) |
Lunedì 28 Novembre 2005 |
reazioni Centro-destra favorevole
«La guerra è finita lasciamolo libero»
Roma «La guerra è finita. Facciamo presto: che Adriano Sofri esca dal carcere. Mi rivolgo al ministro di Giustizia perchè inoltri la pratica della grazia al Quirinale», dice il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, esponente di An. Ad Adriano Sofri si può sospendere la pena per motivi di salute, ma la grazia deve essere lui a chiederla, o almeno i suoi familiari, aggiunge Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di An. «Le condizioni di salute di Adriano Sofri - sostiene il parlamentare di An - impongono l' applicazione di tutte le norme di legge previste in casi del genere». Favorevole anche il viceministro Adolfo Urso. «Io non ho dubbi. Grazia sì, naturalmente con il prioritario benestare della famiglia Calabresi. Lo pensavo prima e tanto più lo penso oggi viste le difficili condizioni di salute in cui si trova Sofri», afferma il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi.V «Per queste cose - fa notare però il ministro della Salute Francesco Storace - non si può decidere sull'onda dell'emozione»: una nota diretta soprattutto alle affermazioni espresse da Mantovano. Secondo il ministro, ora «occorre ristabilire innanzitutto le condizioni di salute di un detenuto che è stato male». Russo Spena, vice presidente del gruppo Prc alla Camera: «Adriano Sofri è in un istituto penitenziario da 9 anni, una detenzione lunga che ha comportato un indebolimento psicofisico. Ora sta molto male. Si ripropone con urgenza il tema della grazia da parte del presidente della Repubblica». Affrontare e risolvere la questione della grazia a Sofri, ma senza strumentalizzazioni, contesta Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia. «Penso che in questo tempo sia accaduto qualcosa. Mi sembra che ci siano gli elementi per poter ripensare a questa vicenda» ha detto il ministro per le Comunicazioni, Mario Landolfi, rispondendo a Marano (Napoli), ad una domanda su una possibile grazia ad Adriano Sofri.
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