ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMO PIANO Pag. 3 ) |
Giovedì 28 Aprile 2005 |
Franzi de Palma Cdl Ma la Poli Bortone critica l'iniziativa del sottosegretario
Il «laboratorio» Puglia
ROMA Nel momento in cui ci si incammina in un percorso bipolare, l'orizzonte prevede un passaggio graduale dal bipolarismo (coalizioni di partiti) al bipartitismo (due partiti contrapposti). Quindi la sfida del partito unico, rilanciata da Berlusconi per ovviare alle contraddizioni del sistema, risponde alla logica del maggioritario. Su questo punto c'è convergenza di opinione nella coalizione che dopo gli insuccessi elettorali di amministrative e regionali deve cercare di recuperare consensi in vista delle politiche dell'anno prossimo. Di qui la necessità di un accordo più stretto per costruire la casa comune che però deve partire dal territorio anche per non dare la sensazione di decisioni calate dall'alto. A questo proposito il sottosegretario e coordinatore regionale di An, Alfredo Mantovano, ha annunciato un'iniziativa il 9 maggio a Brindisi per una approfondita riflessione su un progetto ««ambizioso ma anche molto difficile e complesso». Nel percorso - spiega Mantovano «è il caso di cominciare dai contenuti e di verificare se, una volta che siano individuati, è possibile una convergenza più ampia. Questo non significa chiudere a successivi accordi con forze politiche che comunque non si riconoscono nella coalizione di sinistra. Dunque, più che prospettare l'entrata di questo o quel partito per poi forzare i contenuti di un ipotetico programma di una federazione del centrodestra è meglio individuare dei contenuti da proporre con chiarezza agli elettori come il diritto alla vita, rilancio della famiglia, libertà di educazione, libertà di iniziativa economica, tutela della proprietà privata e del risparmio. E su quei contenuti registrare le adesioni delle forze politiche». Non solo è favorevole ma la vede come un' evoluzione naturale il sindaco di Brindisi Domenico Mennitti (Forza Italia). «Dal momento in cui il sistema maggioritario ha cominciato il suo percorso, gli elettori hanno avvertito più forte degli eletti l'esigenza di giungere ad una realtà nuova perchè il problema non è quello di ricreare coalizioni con all'interno un forte spirito di concorrenza tra partiti, ma quello di giungere a grandi aggregazioni nelle quali culture diverse interagiscono. Senza questa evoluzione naturale il sistema maggioritario bipolare diventa imperfetto». Ma come arrivare al traguardo? «Fino ad oggi i partiti hanno difeso la propria identità mentre l'elemento fondamentale della politica è il progetto. Il problema è quello di trovare un percorso che rimuova nei vertici la convinzione che ognuno deve difendere il proprio orto e sono necessari strumenti di carattere culturale che possano creare consensi dalla base. In momento in cui tutti chiedono più partecipazione, mancano i luoghi e i momenti per partecipare alla politica». Detto ciò, per Mennitti non è da sottovalutare il fatto che siamo già in campagma elettorale, il che rende complicata la discussione. Poichè «gli interlocutori naturali sono i partiti e gli esponenti di partiti, è difficile fugare il dubbio che qualcuno cerchi di portare l'acqua al suo mulino». Il sindaco di Brindisi avanza qualche perlessità sull'annuncio di convocazione di Mantovano affidato a solo 4 persone che potrebbe causare polemiche inutili e non costruttive mentre è importante un maggior coinvolgimento partendo magari da un'approfondimento iniziale. «Un po' più di prudenza - dice - diventa sostanza perchè se si sbaglia e si comincia a dare l'idea che ci siano esclusioni è un grave errore». Ed infatti a stretto giro giunge la bocciatura di Adriana Poli Bortone sindaco di Lecce ed europarlamentare di An che giudica «inopportuna» l'iniziativa del sottosegretario. «Sarebbe molto più utile sentirsi con tutti quanti i sottosegretari pugliesi e con i sindaci di centrodestra, ma principalmente con Raffaele Fitto». «Potevo essere d'accordo solo su un incontro privato - afferma - per tentare di comprendere i percorsi di un'ipotesi di partito unico che lanciata così non ha una prospettiva definita, ma soprattutto non mi pare che possa incontrare il favore dell'elettorato di destra. Mantovano ha comunque deciso per un incontro pubblico e quindi sarebbe utile sondare all'interno del movimento gli umori, volendo partire concretamente dalla base e non da un ipotetico vertice». Pronta la replica del sottosegretario alla Giustizia Luigi Vitali che spiega: «l'invito del collega Mantovano si rivolge ai militanti ed ai rappresentanti istituzionali della Cdl. Non sarebbe possibile presentare ai nostri elettori un'iniziativa, peraltro allo stato embrionale, senza aver raccolto le indicazioni della nostra classe dirigente». Sul progetto del partito unico come rispondono i centristi? Rocco Buttiglione ministro della Cultura ed esponente di spicco dell'Udc, indica la via europea. «Invece di partire dal partito unico nel Polo, io porterei in Italia il Partito Popolare Europeo: un partito con una identità precisa. L'Udc - aggiunge - è favorevole al progetto politico di un partito unico nel centrodestra, con le diffidenze normali per un partito piccolo che ha paura di essere assorbito e che non è disposto a mettere da parte la propria identità per stare dietro ad altri».
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