ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LA GAZZETTA DI LECCE Pag. ) |
Venerdì 29 Ottobre 2004 |
Fabio Casilli Duro attacco del sottosegretario agli alleati sulla scelta della candidatura per le suppletive di Gallipoli. A Fitto chiede la convocazione urgente di un incontro
Mantovano «piccona» il centrodestra
«La Casa delle Libertà, alle Suppletive, ha sbagliato tutto e dovrebbe avere il coraggio di chiedere scusa agli elettori». La dura reprimenda non giunge dal centrosinistra, come il tono lascerebbe intendere, bensì dal più autorevole esponente salentino di Alleanza nazionale. Quell’ Alfredo Mantovano, che per tutta la durata della campagna elettorale appena trascorsa si è mantenuto ben alla larga da palchi e convention Barba-promozionali. Distante e silente. Almeno sino a ieri, però, quando alla stampa ha fatto recapitare un lungo documento, col quale si toglie più di qualche fastidioso sassolino dalla scarpa. «Come negli altri collegi nei quali si è votato, anche a Gallipoli- Casarano il centrodestra ha perso - scrive il sottosegretario all’Interno - Ha perso con un distacco di gran lunga superiore a quello registrato alle Politiche del 2001; ha perso per errori, connessi pure alla scelta del candidato, che dovrebbero essere approfonditi insieme e serenamente dai partiti della coalizione, piuttosto che affrontati con dichiarazioni che si incrociano sui mass media e che sono noiosamente identiche a quelle che hanno commentato la sconfitta alle ultime Amministrative». Parole dure come macigni, quelle di Mantovano, che fa riferimento ad errori commessi nella fase preelettorale, ma pure perseverati successivamente. «Certamente si persevera nell’errore - precisa difatti il coordinatore regionale del partito, nonchè autorevole rappresentante del Governo nazionale - se si continua a ripetere, all’indomani di una sconfitta così pesante e a campagna elettorale conclusa, che il candidato scelto per il collegio 11 era il migliore: a tal punto che alla prossima sarà ricandidato». Mantovano non ha condiviso sin dall’inizio la scelta del centrodestra di puntare sul petroliere gallipolino, Vincenzo Barbaper contrastare la scalata di Lorenzo Ria al seggio di Montecitorio, lasciato libero da D’Alema. Ma solo ora ne precisa le ragioni: «L’essere stato Barba il principale sponsor dell’onorevole D’Alema nella campagna elettorale del 2001 mi poneva in un evidente, imbarazzante e non voluto conflitto d’interessi, al quale sarebbe stata ricondotta qualsiasi critica. Per la medesima ragione - aggiunge Mantovano - non sono andato a sostenere quel candidato prima del voto: credo che anche in politica non si possa rimproverare nessuno, se tenta di rispettare un minimo di dignità personale. Peraltro, avendo perso nel 2001, non vedo quale contributo aggiuntivo avrei potuto portare». Il tono si fa sarcastico, ma è evidente che la ferita elettorale del 2001 è tutt’altro che rimarginata. «Adesso basta - ci va giù duro il sottosegretario - Basta innanzitutto con l’ipocrisia. Non è vero che il collegio 11 era ineluttabilmente di sinistra. Non lo era nel 2001: se all’epoca il centrodestra avesse conseguito nella sola città di Gallipoli il risultato oggi ottenuto dall’attuale candidato della Cdl - così come era accaduto nelle elezioni al Municipio - l’esito complessivo sarebbe stato diverso; ma non è andata così per le ragioni che a tutti sono note (e delle quali qualche dirigente di Forza Italia dovrebbe ricordarsi)». Il delfino di Fini attacca, quindi, a testa bassa, gli alleati forzisti e rivendica l’impegno di vari esponenti di An (Adriana Poli Bortone e Saverio Congedo su tutti) in favore di Barba. «Ma - ribadisce - non è vero che il candidato presentato fosse il migliore possibile. Se non valgono altre considerazioni, il verdetto degli elettori impone di riconoscere con onestà che per Casarano e Gallipoli abbiamo sbagliato, che per questo dobbiamo chiedere scusa alla gente, che dobbiamo trovare le ragioni che hanno motivato in passato il successo del centrodestra». Ecco perché Mantovano chiede a Raffaele Fitto di farsi promotore al più presto («già la prossima settimana») di un vertice dei partiti della coalizione, esteso a parlamentari e consiglieri regionali. «Se non lo ritenesse utile - minaccia - An proseguirà il suo lavoro senza problemi». E c’è poco da scherzare, dato che il prossimo appuntamento elettorale è con le Regionali di primavera, quando la coalizione sarà chiamata a sostenere la riconferma dello stesso Fitto a viale Capruzzi. E Mantovano indica la strada da seguire: «E’ indispensabile identificare i problemi della vita quotidiana delle persone e le soluzioni che la politica può ipotizzare - dice - E la scelta dei candidati alle prossime elezioni, a cominciare dalle Regionali, va orientata in base alla credibilità di chi propone se stesso per perseguire quelle soluzioni. Evitiamo di considerare risorsa politica chi è stato (per altri) più o meno consistente risorsa elettorale ».
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