ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:            Pag.     )
Martedì 7 Febbraio 2006

b. mart.

Scetticismo anche dalle Acli

  

Unione soddisfatta il Polo è in rivolta


BARI «Abbiamo varato un disegno di legge che oggi rappresenta in Italia il punto più avanzato di ripensamento del welfare, della rete dei servizi sociali. È un disegno di straordinaria ricchezza che compie alcune operazioni importanti. Quella per esempio di guardare al mondo delle marginalità come a un mondo pieno di risorse».

Il presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, al termine della riunione dell'esecutivo che ha approvato il disegno di legge sui servizi sociali, è entusiasta. Resta qualche vena di scetticismo in chi, come l'assessore alle Opere pubbliche Onofrio Introna, teme che «il clima elettorale» possa offuscare i contenuti della legge e prestare il fianco agli oppositori («i tempi - dice - non erano quelli giusti, sarebbe stato meglio rinviare») ma il più è fatto: prima la riunione del gruppo consiliare, poi quella del partito e infine il vertice tra gli assessori della Margherita, il leader pugliese dei Dl Gero Grassi e il presidente della Regione, hanno sbloccato la situazione, convicendo laici e cattolici a chiudere la partita.

«Non c'era alcuna intenzione di minare la famiglia di diritto. E tuttavia abbiamo accolto, con grande attenzione - dice Vendola - i suggerimenti». Quindi, precisa, «non c'è nessuna sovrapposizione di istituti, che restano differenti, anche perché noi non stavamo discutendo del diritto di famiglia, non abbiamo la proprietà di configurare giuridicamente nulla da questo punto di vista, ma dei servizi sociali, dei diritti di cittadinanza».

E aggiunge: «Abbiamo tenuto molto conto delle osservazioni della Conferenza episcopale, della gerarchia ecclesiastica, perché non avevamo alcuna intenzione né prima né ora di attizzare guerre di religione. Abbiamo tenuto meno conto delle critiche terroristiche, goffe, che sono giunte dagli ambienti del centrodestra». Anzi, accusa, «qualcuno anche con una certa malizia ha mescolato le carte» aizzando l'Udeur fino all'ultimo perché non approvasse il testo (che nel frattempo era già stato modificato). «L'ultima stesura rispetto a un percorso molto difficile, molto elaborato, è un testo che soddisfa le esigenze che avevamo posto» ha poi spiegato l'assessore al Turismo Massimo Ostillio, che aveva inizialmente sollevato barricate col segretario regionale dell'Udeur, Gino Pepe.

Durissime le reazioni dal Polo. «La Giunta Vendola ha scelto di abrogare la famiglia, stravolgendo la Costituzione, calpestando i diritti e i valori nei quali si riconosce la stragrande maggioranza dei cittadini pugliesi. Patetico il gioco delle parti fra le componenti del centrosinistra; ridicolo il compromesso al quale sono scese quelle forze - dice Raffaele Fitto, coordinatore di FI - che si dicevano moderate».

Tutelata l'unicità della famiglia, replica il capogruppo della Margherita alla Regione, Enzo Cappellini, soddisfatto per la sintesi trovata con cui si tiene conto «sia dei rilievi della Chiesa, per la quale è un diritto e un dovere intervenire su questi temi, sia di quanti vogliono tutelare l'universalità del welfare». «La Costituzione non è un elastico che si allunga o si restringe in base a chi lo adopera: è un testo chiaro, in particolare quando parla di famiglia.

E con altrettanta chiarezza va detto, senza necessità di esibirne copia, che Vendola lo sta calpestando» replica il sottosegretario Alfredo Mantovano. «Utilizzare questi temi a fini elettorali è volgare - ribatte Fabiano Amati, vicecoordinatore della Margherita - difendiamo la famiglia e contemporaneamente non discriminiamo i cittadini che decidono di vivere diversamente e che hanno condizioni di sofferenza. È un atto di carità cristiana tutelare i valori e non discriminare».

Questa legge «recupera il vuoto di pensiero e di azione del governo regionale precedente - aggiunge il leader dei Dl pugliesi Grassi - e nello stesso tempo riconosce nel solco del cattolicesimo democratico l'estensione dei diritti della famiglia alle persone legate da vincolo solidaristico». Avete trovato un accordo aggrappandovi «su una foglia di fico di natura lessicale che non cambia di una virgola l'obiettivo della giunta regionale» replica il vicecapogruppo alla Camera di FI, Antonio Leone.

Anche per le Acli «è la famiglia il luogo "naturale" dove la vita nasce e si può sviluppare con la massima dignità della persona». Per questo «un'artificiosa equiparazione tra famiglie di diritto e famiglie di fatto non aiuta una società che vuole essere davvero solidale».



 

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