ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:            Pag.     )
Venerdì 7 aprile 2006

 

Rivelazione del ministro dell'Interno Pisanu: è stata la nostra intelligence ad intervenire. Due arresti e tre espulsioni

  

«Sventati attentati in Italia»

Obiettivi la chiesa di S.Petronio a Bologna ed il metrò di Milano


ROMA Due attentati sventati, uno a Bologna e l'altro a Milano, grazie ad un lavoro di intelligence che ha dato «ottimi frutti». E' soddisfatto il Ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, per «l'azione di controllo e prevenzione dei nostri apparati» che ha permesso di scoprire e fermare «un progetto terroristico» che avrebbe dovuto colpire l'Italia a ridosso delle elezioni, proprio come accadde a Madrid nel 2004. Un'operazione, quella nata da una segnalazione del Sismi, condotta dal Ros dei Carabinieri e coordinata dalla Procura di Milano, che alcune settimane fa una fuga di notizie aveva rischiato di compromettere, ma ormai, assicura il Ministro, «è stata positivamente conclusa». Anche se non tutti i componenti del gruppo di sette estremisti marocchini, algerini e tunisini che progettavano gli attentati sono stati assicurati alla giustizia: «Delle sette persone sospettate - ha detto Pisanu- tre sono state espulse con mio decreto, due sono agli arresti, una è sotto controllo e un'altra ancora è ricercata».

LA CHIESA DI SAN PETRONIO E LA METRO DI MILANO: Erano questi i due obiettivi degli attentati, ma non è la prima volta che la Chiesa di san Petronio a Bologna e la metro di Milano finiscono nel mirino. Nel primo caso l'obiettivo è l'affresco del 1415 di Giovanni da Modena, che raffigura Maometto all' Inferno. Una rappresentazione che da sempre gruppi islamici militanti hanno giudicato blasfema. Un allarme scattò già nel luglio del 2002 quando cinque persone, quattro nordafricani ed un italiano, ex docente di storia dell' arte impegnato nell' assistenza agli immigrati, furono bloccati perch sospettati di preparare un attentato. In realtà si trattava di una visita turistica alla chiesa. Sempre nel 2002 il metrò di Milano è stato obiettivo di un attentato: un islamico diede fuoco ad una bombola di gas provocando fumo e qualche principio di intossicazione.

IN SETTE PER DUE ATTENTATI: Il gruppo era formato da un tunisino, 5 marocchini e un algerino, incaricato di procurarsi l'esplosivo. L'indagine parte un anno fa da una serie di segnalazioni del sismi su uno scambio di contatti tra diverse utenze cellulari in Francia, Belgio e Italia. L'obiettivo del gruppo era un attacco alla metropolitana di Milano prima delle elezioni, secondo lo schema dell'attentato di Madrid dell'11 marzo 2004. Mentre, per quanto riguarda San Petronio, l'obiettivo era l'affresco considerato blasfemo. In un primo momento dei sette decreti di espulsione ne vengono eseguiti solo 3 il 2 aprile scorso, mentre un quarto viene sospeso perchè il destinatario è già in carcere per altri reati. Restano fuori tre componenti del gruppo che sembrano essersi volatilizzati. Oggi invece, dal Ministro, la conferma che solo uno di loro manca all'appello.

DA CASINI A D'ALEMA PLAUSO ALL'INTELLIGENCE: Sono molti i commenti politici e tutti puntano l'accento sull'importante lavoro di prevenzione svolto, come il presidente della Camera Casini, che rinnova la sua fiducia nel ministro e nei servizi di intelligence. Anche se non manca chi, come Marco Minniti (Ds), Sandro Battisti (Dl) e Paolo Cento (Verdi) ricorda che si tratta di una notizia «nota da alcune settimane» ed invita ad evitare «strumentalizzazioni» in campagna elettorale. Si tratta di una notizia «che rassicura gli italiani» per Maurizio Gasparri (An), che sottolinea il lavoro svolto da forze dell'ordine e servizi. D'accordo il sottosegretario alla Difesa Bosi: «occorre dare atto -dice- che l'Italia dispone di un apparato di intelligence e di forze di polizia di grande efficienza» e quello all'Interno Mantovano, «ciò che è accaduto dimostra -dice- che il nostro servizio di intelligence riesce ad arrivare prima». Apprezzamento alle forze dell'ordine e ai servizi arriva anche da Bobo Craxi, dal presidente del Copaco Enzo Bianco e dal presidente dei Ds Massimo D'Alema, che sottolinea come l'intelligence italiana sia «qualificata» e in questi anni abbia «saputo servire il Paese con capacità e qualità».



 

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