ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMO PIANO Pag. 3 ) |
Domenica 19 Gennaio 2003 |
Carlo Stragapede BARI/ Il grido d'allarme del procuratore Dibitonto «Nella delinquenza economica
lo sviluppo della criminalità»
BARI «Il futuro criminale è la delinquenza economica», tuona il procuratore generale di Bari, Riccardo Dibitonto. E accende i riflettori su fenomeni che di tanto in tanto rischiano di restare esclusi dal circuito mediatico: «Bisogna ben valutare il pericolo Albania dove giunge, prima di arrivare in Puglia, l'eroina proveniente dall'Afghanistan. Il terrorismo - è l'analisi dell'alto magistrato - ci stupisce perchè genera morti, come è successo a New York e Washington, ma l'enorme quantitativo di droga che giunge sul nostro territorio uccide i nostri figli». In Corte di appello, all'inaugurazione dell'anno giudiziario, non sono mancate le annunciate proteste dei magistrati dell'Anm che hanno sventolato copie della Costituzione per sottolineare il rischio che la politica giudiziaria del Governo mini l'indipendenza dei giudici, e dei girotondini ai quali i carabinieri - secondo quanto affermano i dimostranti - non avrebbero permesso di distribuire alcuni adesivi davanti all'aula magna. Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An), a margine della affollata cerimonia, sottolinea che è «in ripresa» il fenomeno del contrabbando di sigarette in Adriatico e continua «il contrabbando infraispettivo, cioè tutto quello che ci arriva grazie all'elasticità, uso un eufemismo, di nazioni che fanno parte dell'Ue, come la Grecia, con la quale siamo partner della stessa Unione. Bisognerebbe considerarsi partner non soltanto nel determinare le dimensioni dei cocomeri». Il componente del Consiglio superiore della magistratura, Emilio Nicola Buccico, fa questa diagnosi: «La giustizia italiana è ancora in mezzo al guado. Non manca giorno che non esploda un conflitto tra poteri dello Stato, ma la Giustizia non ha bisogno di risse e di conflitti: ha bisogno di risorse e di riforme». Il penalista di Matera, nel suo intervento, sottolinea anche che «la ragionevole durata del processo non si impone per legge, ma con riforme e risorse» e che «bisogna stare attenti a non retrocedere sul discorso delle garanzie perchè sono bipartisan (cioè la diminuzione delle garanzie, se da un lato potrebbe snellire la macchina giudiziaria, dall'altra rischia di mettere in pericolo l libertà democratiche, ndr)». Gli interventi dei rappresentanti dell'Ordine forense di Bari, del Sindacato avvocati, dei Giovani avvocati, delle Camere penali e di alcuni parlamentari concordavano nel ritenere improrogabili le riforme legislative tali da rendere più facilmente fruibile il servizio giustizia, e maggiori investimenti da parte del Governo, soprattutto in termini di reclutamento dei giudici. Per il ministero è intervenuto il direttore generale Vincenzo Barbieri
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