ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

Articolo pubblicato su Il Gazzettino Venerdì 15 febbraio 2002

A.B.



Arriva il commissario «ad acta» per gli scarichi inquinanti della cartiera Burgo di Tolmezzo


(Udine). Sarò lo stesso presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo. Lo ha nominato ieri sera il Consiglio dei ministri che ha anche decretato lo stato d'emergenza in relazione al problema dell'inquinamento prodotto dalla cartiera. La decisione apre la strada alla ripresa dell'attività produttiva e agli interventi di bonifica.

La cartiera - che tra operai ed indotto dà lavoro a circa 600 persone - è attualmente sotto sequestro. La Procura di Tolmezzo ha indicato il termine del 17 febbraio per mettere in sicurezza gli impianti. Nell'ambito dell'inchiesta sugli scarichi inquinanti, dieci dei dodici componenti dell'ex giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia hanno ricevuto avvisi di garanzia per abuso d'ufficio. Agli assessori è contestata l'approvazione di una delibera, nel 1998, con la quale si prorogava l'autorizzazione al Comune di Tolmezzo a far defluire nel depuratore comunale gli scarichi della lavorazione della cellulosa. «Sono soddisfatto per il risultato - commenta il presidente Tondo - perché consente di impostare un percorso verso la soluzione di questo problema, tenendo conto sia delle esigenze della tutela ambientale e della salute che dell'importanza che la cartiera riveste per l'occupazione in Carnia. Accetto questo gravoso compito - aggiunge - con piena consapevolezza della sua complessità, ma avvertendolo anche come un dovere nei confronti della comunità regionale e in particolare della Carnia e dell'Alto Friuli».La notizia della proclamazione dello stato di emergenza e della nomina di un commissario «ad acta» era stata confermata nel pomeriggio dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, che ha risposto, nell'aula di Montecitorio, ad un'interpellanza dell'ex sindaco di Trieste Riccardo Illy (misto). Per quanto riguarda la questione «della presunta disparità di trattamento nei confronti della ferriera di Servola», per la quale sarebbe prevista la chiusura, Mantovano ricorda il problema «investe la responsabilità» di altre amministrazioni. Il governo si limita a riferire le informazioni apprese dal prefetto di Trieste: «Alcuni dolorosi episodi di infortunio sul lavoro con esito mortale e la protesta degli abitanti di Servola, che lamentano inquinamento ambientale e timori per la salute dei residenti» hanno rilanciato il dibattito sull'opportunità di chiudere la ferriera. «In coerenza con i programmi esposti durante la campagna elettorale - conclude il sottosegretario - l'attuale amministrazione comunale è orientata verso la dismissione dell'impianto per favorire il recupero ambientale della zona».

vedi i precedenti interventi