ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Domenica 12 maggio 2002

Marco Seclì

Il vicepremier accende l'entusiasmo dei militanti. E nell'incontro al «Patria» fiducia a Tatarella dai responsabili provinciali

 

Fini sicuro: «Adriana vince al primo turno»
«Tensioni nella composizione della lista? Ma no, normali polemiche»


 

Farò il possibile per tornare quanto prima a Lecce per sostenere la lista di Adriana. Se fossi in un'altra città, direi prima del ballottaggio. Qui no, perché Adriana vince al primo turno». La sicurezza diGianfranco Fini accende l'entusiasmo dei militanti di Alleanza nazionale, accorsi in massa nel comitato elettorale di Adriana Poli Bortone, in via Fazzi, ad abbracciare il loro leader. Il comizio serale in piazza Sant'Oronzo è stato annullato per il lutto cittadino, ma il vicepremier, dopo aver partecipato alle esequie del capitano Rugge, ha voluto lo stesso testimoniare il proprio appoggio incondizionato al candidato sindaco.

Una breve visita per conoscere i candidati, che invita «a non inseguire le preferenze ma a battersi per il risultato positivo di Adriana e di tutta An: perché se vinciamo, vinciamo tutti». E Fini ringrazia l'onorevole Poli per aver accettato di ricandidarsi: «Adriana è un esempio. Con lei assistiamo a un singolare rovesciamento del cursus honorum, dalle più alte cariche istituzionali a una rinnovata battaglia di trincea. Se non si fosse impegnata nell'amministrazione della sua città, oggi che siamo al governo, chi le avrebbe potuto negare la possibilità di tornare ministro?».

Pungolato dai cronisti, Fini si sofferma sulle tensioni che hanno caratterizzato la composizione della lista di An. «Fisiologia nei partiti che hanno una vita democratica - taglia corto - qualche momento di polemica è normale. Preferisco qualche polemica ma un dibattito trasparente a un ordine che regna dove non c'è trasparenza». Nessun accenno al «caso» De Leo (telegramma in ritardo per colpa delle Poste? «Non credo», replica mostrando disinteresse).
Ma in chiusura ribadisce la fiducia nella Federazione leccese: ringrazia il sottosegretario Alfredo Mantovano e «tutti i presenti». Unica significativa eccezione la fa per Saverio Congedo, «il segretario che ha da poco vinto il congresso». Poi si gusta in anteprima lo spot elettorale del sindaco, saluta, abbraccia Adriana e s'infila in macchina.

La presenza a Lecce però gli è servita anche a fare il punto sulla conduzione del partito in Puglia. E la leadership resta salda nelle mani di Salvatore Tatarella. Nel primo pomeriggio all'hotel Patria Fini aveva incontrato i cinque presidenti provinciali: Congedo, Euprepio Curto (Brindisi), Francesco Amoruso (Bari), Antonio Chieffo (Foggia) e Pietro Lospinuso (Taranto). «Li ho convocati - ha spiegato il leader di An - perché per la prima volta nella nostra storia sono stati eletti non dai delegati ma dagli iscritti, e quindi hanno sicuramente una maggiore autorevolezza politica. Lo statuto mi permette di nominare i segretari regionali senza alcun passaggio intermedio, ma ho ritenuto importante ascoltare i segretari provinciali prima di procedere alla nomina. L'ho già fatto in alcune regioni, l'ho fatto oggi in Puglia. E mi fa piacere registrare che non c'è stata alcuna divergenza circa l'opportunità di confermare Salvatore Tatarella». Del resto, le elezioni alle porte sconsigliano cambiamenti e scossoni. Ci sarà tempo: ad ottobre è in programma un'importante assemblea organizzativa a livello nazionale. Ma qualche novità potrebbe arrivare anche prima.

 

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