ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACA ITALIANE Pag. 67 ) |
Giovedì 22 maggio 2003 |
MANETTE / Dopo l'operazione. Mantovano valutare il contributo dei pentiti Riina torna nel supercarcere
ANCONA Dopo soli cinque giorni dall'episodio ischemico che lo aveva colpito in cella rendendo necessario un trasporto d'urgenza in ospedale, e a 72 ore dall' intervento di angioplastica cui è stato sottoposto per dilatare le coronarie, Totò Riina è tornato nel supercarcere di Marino del Tronto, ad Ascoli Piceno, dove è detenuto in regime di 41 bis. Per lui, solo due giorni di convalescenza. Una decisione che non avrebbe stupito se si fosse trattato di un normale paziente, dimesso e rimandato a casa dopo un regolare decorso post operatorio, ma che nel caso di un malato «speciale» come l'anziano boss, la cui casa è il carcere di massima sicurezza ascolano, ha suscitato immediatamente la protesta di uno dei legali, l'avv. Luca Cianferoni, il quale già nei giorni scorsi aveva contestato l'isolamento decretato per il suo assistito («con la luce accesa 24 ore su 24 e le telecamere nel bagno») e giudicato il carcere incompatibile con i suoi problemi di natura cardiaca. Cianferoni chiederà ora al Tribunale di sorveglianza la sospensione della pena o la detenzione domiciliare, oltre a una perizia medico-legale cardiologica urgente; contestualmente farà istanza al ministero, interessando anche la Corte europea dei diritti dell'uomo.
Ma secondo il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, il problema non è se Enzo Brusca sia «un vero pentito»; piuttosto occorre chiedersi «quanto il suo contributo processuale ha portato». «L'autorità giudiziaria - ha continuato Mantovano - afferma che questo contributo c'è stato, io non aggiungerei nulla di più nel senso che le ragioni, la natura, la consistenza del pentimento appartengono a sfere spirituali, religiose che non attengono allo Stato. Esiste una legge ed è stata applicata». Riferendosi allo sconcerto provocato nell'opinione pubblica da questa scarcerazione, ha aggiunto che «bisogna fare un calcolo costi-benefici». La scarcerazione di Enzo Brusca è «un'offesa intollerabile per l'anima della Sicilia onesta», dice il ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo.
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