ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  GAZZETTA DI LECCE   Pag.   74    )
Martedì 23 Settembre 2003

Emanuela Tommasi

LE PROVINCIALI / Roberto Tundo, consigliere regionale di An e aspirante candidato alla Presidenza, interviene sui silenzi di Forza Italia

Quell’«imbarazzo» tinto d’Azzurro

«Ma Baldassarre, perchè tace?» Sul piatto la sua successione alla segreteria provinciale 



«Forza Italia si è trovata impreparata all'"apertura" di Mantovano». Alleanza nazionale non riesce proprio a metabolizzare il riconoscimento della candidatura alla presidenza della Provincia agli alleati azzurri. Così, mentre il centrosinistra ancora si affanna a cercare la via della pace di fronte al bivio "primarie o mega assemblea", An cerca il cogliere il punto debole della squadra di Raffaele Fitto.

«Forza Italia non ha ancora risposto ad Alfredo Mantovano» osserva il consigliere regionale Roberto Tundo, il quale non solo ha offerto da tempo la disponibilità alla candidatura ma insiste, insieme con una fetta del partito, a rivendicare per An la guida di Palazzo dei Celestini. «Forza Italia non ha fatto un passo avanti - insiste Tundo - Non ha lanciato alcun segnale. E' evidente che la proposta del sottosegretario è arrivata all'improvviso ed ha colto di sorpresa la stessa Forza Italia, che si è mostrata impreparata». «Mantovano ha fatto un atto politico importante - continua Tundo - informando da subito l'opinione pubblica, senza infingimenti e Forza Italia non solo non dà alcun segnale ma addirittura la evita». Tundo, anzi, non perde l'occasione per sottolineare che «Mantovano parla a Forza Italia e chi si entusiasma è l'Udc», riferendosi al fatto che, all'indomani dell'intervento con cui Mantovano ha chiesto a Forza Italia una rosa di nomi, Gino Caroppo, segretario provinciale dell'Udc, ha indicato nel "collega" Raffaele Baldassarre, responsabile di Forza Italia, il candidato migliore per il centrodestra.

«Leggiamo il perdurante silenzio come fase di riflessione» aggiunge Tundo. Ma, a quanto è dato di sapere, Forza Italia avrebbe siglato la "tregua interna" sul nome del candidato unico nella persona di Baldassarre. La formalizzazione dovrebbe giungere da qui a pochi giorni. Le difficoltà risiederebbero, invece, nell'intesa da raggiungere per la scelta dell'erede per il coordinamento provinciale, cui aspirano tutte le "anime in pena" di Forza Italia dentro e fuori il gruppo di Fitto. Inutile dire che tutti, nel partito, parlano di una questione assolutamente prematura, che deve trovare soluzione tecnica anche a livello nazionale, visto che non è ancora stato deciso se far celebrare o meno i congressi periferici oppure affidarsi ad altre forme organizzative più snelle. Ad ogni modo, "prenotazioni" per la successione da parte delle "correnti" abitualmente escluse dalle stanze dei bottoni, ci sono già state, anche se nessuno dà conferma. Alle richieste, i vertici avrebbero risposto invitando a misurare il peso elettorale nella scadenza della primavera prossima: chi mostrerà di contare di più potrà a buon diritto rivendicare la "poltrona" della segreteria provinciale".

Comunque sia, sono da tenere in conto, nel Polo, i "rigurgiti" di Alleanza nazionale. «Non bisogna pensare solo al partito che può o meno avere diritto alla candidatura - insiste Tundo - ma se il candidato scelto farà vincere l'intera coalizione». Contestualemente, Tundo sottolinea che Mario De Cristofaro, di An, presidente del consiglio regionale, tirandosi fuori dalla corsa alla guida di Palazzo dei Celestini «ha voluto semplificare il dibattito politico interno, agevolandolo pure agli alleati».

Una cosa è certa: il centrodestra non ha pensato neppure per un minuto di svolgere le primarie. Le boccia Raffaele Baldassarre ed altrettanto fa Tundo. «Le primarie nascono proprio da Alleanza nazionale - fa sapere Tundo - Furono lanciate da Francesco Storace, cinque anni fa, per le Provinciali di Roma all'interno di An. Ma qui intanto si è in ritardo anche per quel che riguarda centrosinistra. E poi, nel Polo, non ho sentito alcun entusiasmo per le primarie anche perchè fino ad ora non sono falliti altri tavoli di confronto, come forse è accaduto per il centrosinistra. Per noi - conclude - essendo tre grandi partiti, il ragionamento è più semplice al contrario di quanto avviene nel centrosinistra».


    

 

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