ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: GAZZETTA DI LECCE  Pag.   76    )
Mercoledì 24 Settembre 2003

Emanuela Tommasi

LE PROVINCIALI / Duro attacco di Raffaele Baldassarre alla «campagna acquisti» del candidato in pectore dell’Ulivo

«L’Udeur raccoglie solo spazzatura»

«L'ispiratore, del resto, è avvezzo alle trasmigrazioni da un partito all'altro»

Forza Italia si prepara a convocare le riunioni sul programma elettorale



Le trasmigrazioni da un partito all'altro? Spazzatura politica». Raffaele Baldassarre, responsabile provinciale di Forza Italia, boccia senza mezzi termini «la campagna acquisti» che l'onorevole Luigi Pepe, tra i candidati in corsa per il centrosinistra alla presidenza della Provincia, sta facendo a spese del partito di Raffaele Fitto. «Ma noi non abbiamo paura» dice Baldassarre riferendosi anche alla ardenti bramosie delle "minoranze" del partito, che non hanno perso tempo a fare calcoli in vista di una successione alla guida del partito, se sarà vero che il candidato del Polo per la presidenza della Provincia dovrà avere il nome di Baldassarre.

Intanto, il coordinatore di Forza Italia risponde a Roberto Tundo, consigliere regionale di An, il quale accusa la squadra di Fitto di continuare a mostrarsi impreparata davanti all'apertura di Alfredo Mantovano. Quest'ultimo, alcune settimane fa, anche in contrasto con una fetta del suo partito, aveva fatto sapere che la candidatura spetta a Forza Italia. «Qui non c'è imbarazzo nè sorpresa nè alcuna difficoltà - replica Baldassarre - Forza Italia, partito di maggioranza assoluta nella coalizione e di maggioranza relativa in provincia di Lecce, ha dei sensi di responsabilità che le competono, tra cui quello di non fare nomi buttati a vanvera nè autocandidature nè altro che possa aumentare la querelle che credo abbia già stancato i nostri elettori, più interessati a sapere di programmi, idee e discorsi seri. I nostri autorevoli esponenti si sono già espressi sulla stampa - spiega - hanno dato indicazioni politiche e non personali tutte in sintonia tra loro.

Non abbiamo alcun problema a sederci attorno ad un tavolo nel quale scegliere il candidato presidente, e questo non perchè lo imponga qualcuno o debba avere questa o un'altra casacca. Tra l'altro, abbiamo detto che potrebbe toccare a noi ma è argomento sul quale possiamo ragionare, proprio sedendoci intorno ad un tavolo dove il candidato sarà espresso da tutte le forze della coalizione, non esclusivamente da una sola. Anzi - aggiunge Baldassarre - anticipo che nei prossimi giorni saranno convocati i tavoli opportuni, a cominciare da quello provinciale, dove si parlerà prima di programmi e poi anche di uomini disponibili all'interno della Casa delle libertà e che possono essere utili per vincere questa battaglia elettorale che certamente non è facile. Se pure dovesse essere un candidato di Forza Italia - insiste - non sarà un pronunciamento del partito ma di tutta la coalizione».

Quanto ai problemi derivanti dalla presenza di molte anime nel partito, tutte ugualmente motivate alla corsa per la successione interna, Baldassarre precisa che «non si tratta di problemi ma possono essere esigenze che verranno risolte con animo costruttivo. Non abbiamo timore di niente e di nessuno - continua - tanto meno delle campagne acquisti di qualcuno che è abituato a ragionare in questi termini».

Il riferimento, dunque, è a Luigi Pepe, il quale in questi giorni scorsi non nasconde certo di aver acquisito al patrimonio del suo partito tre esponenti di Forza Italia in altrettanti realtà provinciali. «Questa campagna acquisti è nel costume dell'Udeur - sottolinea Baldassarre - Fu fatta pure per mantenere in piedi il Governo D'Alema, ma mi pare che nel 2001 tutti quei deputati non aiutarono a cambiare il risultato elettorale». «Quando il passaggio da un partito all'altro è esclusivamente determinato dall'esigenza di spazi personali - osserva Baldassarre - o di candidature o di tutela dei propri destini politici che magari all'interno di un altro partito hanno avuto poca fortuna, si tratta di spazzatura politica». E spiega: «E' spazzatura politica perchè determinata dall'esigenza di spazi, di coperture, di candidature oppure dalla ricerca di ruoli che all'interno del partito per errori propri si sono persi. Invece - fa sapere - chi è venuto in Forza Italia ha avuto prima una lunga fase di riflessione, poi ha aderito ad una linea politica, e non gli è mai stato assicurato nulla se non la possibilità d'impegnarsi per un'idea. D'altra parte - conclude - chi sta ispirando questi passaggi è avvezzo, per storia riconosciuta, alle trasmigrazioni da un partito all'altro».


    

 

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