ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: BITONTO AREA METROPOLITANA   Pag.   33     )
Martedì 29 Luglio 2003

Vito Mirizzi

IL FATTO Alla cerimonia erano presenti anche il sottosegretario Mantovano e il gen. Bellini

La «casa» dei carabinieri

A Cellamare la prima pietra della nuova caserma
 



CELLAMARE «Oggi l'orologio della storia batte un'ora importante per la nostra comunità». Questo l'esordio del sindaco Marisa Mariani nel suo discorso di presentazione in occasione della posa della prima pietra della nuova stazione dei carabinieri. Un evento testimoniato dalle più alte cariche dell'Arma, a cominciare dal comandante generale Guido Bellini, dal comandante regionale Michele Franzè, dal comandante provinciale Visone, dal comandante della compagnia di Triggiano, Luca Staro ed alla presenza del prefetto di Bari, Tommaso Blonda, del presidente del Tribunale di Bari, Saverio Nanna e di numerose rappresentanze delle altre forze di polizia.

In rappresentanza del governo, il sottosegretario al Ministero dell'Interno, Alfredo Mantovano, cui è spettato l'onore della prima cazzuola di malta per la posa simbolica della prima pietra della costruenda caserma. Il rappresentante del governo ha sottolineato l'importanza del gesto che si stava compiendo che «è un fatto concreto e che non è possibile nella nostra realtà fare a meno di strutture di difesa». Quindi, il sottosegretario ha rivolto un invito agli uomini dell'Arma invitandoli a ritenersi in guerra nella dura lotta contro il crimine, ammonendoli che «se voi non siete in guerra, noi non avremo pace». Mantovano ha anche rivelato di essersi informato, tramite internet, su Cellamare e di aver scoperto che il santo Patrono è S. Amatore, un martire che ha dato la sua vita per la difesa di alti principi. «Il suo esempio - ha affermato - ci ricorda che ci sono identità e valori da difendere. La forza della legge che voi carabinieri rappresentate, non sia mai sostituita dalla legge del crimine».

Accorato il saluto portato dal comandante generale dell'Arma, il generale Guido Bellini, il quale ha definito la nuova stazione «una cellula di sicurezza tramite la quale noi vogliamo risolvere i problemi con una postazione di frontiera». Quindi, la promessa di una caserma che «sorgerà all'insegna della moderna tecnologia sia nelle strutture sia nei mezzi». Infatti, la stazione sarà collegata in rete con la banca dati generale dell'Arma e delle altre forze di polizia. Il comandante generale ha ricordato anche l'impegno storico dei Carabinieri che «da quanto sono stati istituiti hanno sempre operato nelle piccole comunità e, soprattutto, tra la gente». È stata auspicata una collaborazione da parte dei cittadini e dell'amministrazione comunale per meglio interagire nell'ottica della prevenzione dei fenomeni criminosi. Quindi, spazio al cerimoniale.

Picchetto d'onore schierato per gli onori alle alte cariche civili e militari presenti, centinaia di carabinieri disseminati sulla via Salvo D'Acquisto a fare da cornice alla cerimonia, unitamente ai numerosi cittadini. Il sindaco Mariani, l'on. Mantovano e il gen. Bellini hanno scoperto la prima pietra, nascosta da un tricolore, e, dopo la benedizione di rito del cappellano militare, don Mario Sciarretta, e del parroco locale don Franco Berardino, il sottosegretario ha impugnato una paletta da cantiere per gettare il cemento. Il sito della nuova caserma è già stato sbancato ed è stata realizzata la recinzione. A tempo di record è stata anche rilasciata dal Comune la concessione edilizia. Tempo un anno e la nuova stazione, secondo i piani di lavoro della ditta «Mancini Francesco», sarà realtà. Va ricordato che l'amministrazione comunale, solo per i primi cinque anni, si accollerà il canone di locazione, mentre sul piano della logistica sembra che l'Arma abbia già predisposto tutto, prevedendo un organico di otto militari, tra cui un sottufficiale addetto al comando.


    

 

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