ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACHE ITALIANE Pag. 19 ) |
Venerdì 6 giugno 2003 |
MANTOVANO:MA NON SIAMO ALL’ANNO ZERO
ROMA La lotta al terrorismo in Italia non è a zero sia per quanto riguarda la prevenzione sia per quanto concerne la repressione. Lo ha assicurato il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «L'episodio di Arezzo - ha detto Mantovano ricordando la sparatoria sul treno in cui persero la vita il brigatista Mario Galesi e l'agente della Polfer Emanuele Petri - per quanto dolorosissimo ha consentito di incrementare notevolmente il bagaglio informativo. Non si può dire che siamo a zero nella prevenzione e nella repressione della gesta brigatiste ma anche di quelle dei movimenti anarco-insurrezionalisti». Per avere risultati, ha però aggiunto Mantovano, è necessario evitare la fuga e la dispersione di notizie ed avere tempo, «ma arriveranno» ha concluso. Mantovano, riferendosi a quanto avvenuto ieri a Venezia quando un immigrato senegalese è entrato nella basilica di San Marco fingendosi terrorista, ha ribadito che non possono essere prese in considerazione le «follie dei singoli per graduare l'interà attività delle forze di polizia» nella lotta al terrorismo. «Bisogna avere il senso delle proporzioni - ha aggiunto - le forze di polizia si muovono sulla base di un piano di prevenzione che tiene conto di dati oggettivi». Mantovano ha comunque assicurato che in Italia è cresciuto il livello di sicurezza, anche se «vi è una singolare discordanza tra il livello generale di sicurezza, che cresce, e la percezione della sicurezza, che invece non cresce in modo parallelo».
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