ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: BARI CITTA' Pag. 26 ) |
MArtedì 8 ottobre 2002 |
c.strag. Si va verso il fitto d'azienda?
Venti di ottimismo sono «spirati», ieri mattina, nella udienza celebrata davanti alla sezione fallimentare del Tribunale chiamata a pronunciarsi sulle domande di fallimento presentata dai creditori della «Cedi Puglia», l'azienda che rifornisce i supermercati Conad (ex Tarantini). I tre liquidatori eletti dall'assemblea dei soci, cioè gli avvocati Vito Nanna e Pasquale Ronco e il dottore commercialista Giovanni Gentile, hanno delineato due possibili soluzioni alternative in grado - hanno spiegato - di rendere praticabile il tentativo da un lato di evitare il fallimento, dall'altro di salvare almeno la maggior parte dei posti di lavoro. L'alternativa suggerita al Tribunale (presidente Aldo Napoleone, relatore Francesco Cassano) è fra il fitto di azienda e il concordato preventivo. Spieghiamo. Nella prima ipotesi, la «Cedi» potrebbe essere ceduta in gestione a un'altra azienda che proponga un piano di rilancio sul mercato, comprensivo anche del soddisfacimento dei creditori. Nella seconda ipotesi - hanno rilevato i tre professionisti - il fallimento potrebbe essere evitato attraverso il concordato preventivo: i creditori cioè potrebbero accontentarsi di una liquidazione parziale ma immediata delle somme pretese. Fra i creditori ci sono gli stessi dipendenti, la maggior parte dei quali non hanno ricevuto lo stipendio di settembre e ottobre e parte di quello di agosto. I liquidatori nei giorni scorsi sono stati a Roma, al Ministero del Lavoro, dove hanno incontrato i rappresentanti sindacali, per confrontarsi sulla delicata questione con uno spirito costruttivo comune. Ieri, quindi, l'udienza, che è slittata all'11 novembre: «Stiamo lavorando - aggiungono i liquidatori - affinché per quella data ci siano le premesse per rendere concreti sbocchi alternativi alla dichiarazione di fallimento». L'azienda ha sede centrale a Bari ma opera anche in Calabria e Sicilia, ha alcune migliaia di dipendenti e un indebitamento di svariate decine di miliardi. All'esito dell'udienza di ieri mattina, il sottosegretario all'Interno, onorevole Alfredo Mantovano, commenta in una nota: «Con la decisione adottata oggi sulla vertenza Cedis e Cedi Puglia dalla sezione fallimentare del Tribunale di Bari di rinviare all'11 novembre l'esame delle istanze proposte viene fatto un passo in avanti verso la garanzia dei livelli di occupazione. Il tempo concesso - conclude il viceministro - è elemento importante per fare maturare la definizione di una vicenda sulla quale l'attenzione del governo resta viva e costante».
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