La carovana antiracket questa mattina fa tappa a San Vito dei Normanni. Una città storica per quanto riguarda la lotta al «pizzo» scelta per questo appuntamento, al quale parteciperà anche il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, con delega alla pubblica sicurezza.

Fu da San Vito dei Normanni che partì la ribellione. Era sindaco la sen. Rosa Stanisci. Assieme all'allora parroco don Angelo Quero incitarono i cittadini alla rivolta. Era un momento terribile per San Vito, ma anche per molti altri Comuni di Brindisino. Le bombe dinanzi alle saracinesche degli esercizi commerciali esplodeva con una cadenza impressionante. In nove mesi si contarono una settantina di attentati.

A Capo d'Orlando era stato ammazzato un piccolo imprenditore che si era rifiutato di pagare il pizzo. Il figlio aveva deciso di avviare una rivolta civile contro il racket. È quel Tano Grasso, successivamente diventato deputato. Aveva fondato la prima associazione antiracket. Un insieme di uomini coraggiosi che potessero, in sede di giudizio, essere considerati portatori di un legittimo interesse. Sulle orme di quell'organizzazione, ne fu creata una a San Vito dei Normanni. La prima in Puglia. All'inaugurazione partecipò Tano Grasso, che non era ancora deputato. Nelle stesse ore il racket fece esplodere un ordigno contro la saracinesca del negozio del presidente.

Tempi brutti. Ma i sanvitesi non si lasciarono intimorire. Da allora la coscienza civile è cresciuta a dismisura. Le associazioni antiracket sono numerose. E c'è pure un coordinamento provinciale. A San Vito, quindi, fa tappa la Carovana antiracket, organizzata dalla Federazione italiana delle associazioni antiracket. Nel municipio, alle 12, ci sarà un'assemblea di tutte le associazioni antiracket di Puglia. Ci saranno l'on. Grasso e il presidente della Fai Lino Busà.