ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: GAZZETTA DI LECCE    Pag.   2 )
Martedì 10 Settembre 2002

Toti Bellone

SALICE SALENTINO
La titolare di una tabaccheria, dopo aver subito il quinto «colpo», lancia pesanti accuse: «Siamo in balìa dei delinquenti»



Due rapine e tre furti: e chiude bottega
Decisione «congelata» dopo un incontro in prefettura. Promessi maggiori controlli


 

Dal nostro inviato


SALICE SALENTINO «Basta! Dopo due rapine e tre furti, chiudo». Così si è sfogata ieri mattina Marianna Riccobono 42 anni, di Salice, titolare della rivendita di tabacchi numero tre con annessa ricevitoria del Lotto e Superenalotto. Nel locale ubicato nella centrale e trafficata via Umberto I, ieri notte i malviventi hanno messo a segno il quinto «colpo». Un furto che ha svuotato la rivendita di buona parte delle stecche di sigarette acquistate solo il giorno prima per la vendita settimanale.

«Continuiamo ad essere nel mirino dei delinquenti - aggiunge la donna - e d'accordo con mio marito e mio figlio, che qui dentro ci lavora, abbiano deciso di chiudere. Sì, di vendere la licenza a chi se la sente di andare avanti». «Ci sono pochi controlli, siamo in balìa dei fuorilegge», si inserisce l'uomo, che di professione fa il poliziotto, ma fuori paese. E superando la difficoltà di parlare proprio perché è uno che indossa la divisa, aggiunge: «Voglio rivolgere un appello al sottosegretario Alfredo Mantovano ed al prefetto di Lecce, perché facciano qualcosa per noi, per l'attività commerciale che con tanti sacrifici io e mia moglie abbiamo messo in piedi, per assicurare un futuro a nostro figlio, che ha diciassette anni e lavora come apprendista commesso».

La risposta del sottosegretario all'Interno e del rappresentante del Governo non si è fatta attendere, e nello stesso pomeriggio di ieri, la famiglia titolare della tabaccheria finita nel mirino dei malviventi per cinque volte in un anno, è stata convocata in Prefettura. All'incontro ha preso parte anche il sindaco di Salice, Cosimo Gravili.

Alle assicurazioni sono seguiti impegni concreti, e i derubati hanno deciso di congelare - almeno per il momento - la decisione di chiudere bottega. Di qui a qualche giorno, la tabaccheria di via Umberto I verrà dotata di un impianto di ripresa televisiva, mentre marito, moglie e figlio potranno contare su una sorta di tutela armata. Nel senso, almeno, che nella zona verrà assicurata una non episodica presenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine. Perché c'è da aggiungere, che il sospetto è che rapine e furti possano aver costituito anche un attacco diretto al poliziotto, giusto per via della sua attività di investigatore. «La risposta delle istituzioni - ha dichiarato Mantovano - è una presa di posizione concreta, ed io sono qui anche per dire che lo Stato c'è in tutte le articolazioni: Prefettura, questura, forze di polizia e Municipio di Salice. Certamente questa situazione non sarà abbandonata a se stessa».

Vale ora aggiungere che l'ultimo furto è stato messo a segno alle cinque del mattino, perché è a quell'ora che è scattato l'allarme collegato con l'abitazione dei derubati. Cinque minuti dopo, marito e moglie erano in tabaccheria: ma dei ladri che avevano tagliato le maglie della saracinesca e forzato l'ingresso non c'era traccia.


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