ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACA di FOGGIA Pag. 60 ) |
Sabato 19 Luglio 2003 |
Stefania Labella LA VISITA / Il viceministro Alfredo Mantovano incontra prefetto e vertici delle forze dell’ordine
Una criminalità agguerrita «Preoccupato? Certo, venti omicidi parlano da sè, anche se non tutti sono opera di criminalità organizzata. Sono numeri che non danno tranquillità». Alfredo Mantovano disegna a grandi linee la situazione criminalità in Capitanata, al termine di una riunione straordinaria che si è tenuta ieri mattina con il prefetto Costantini e i vertici delle forze dell'ordine a Palazzo di Governo, all'indomani del duplice omicidio di San Marco in Lamis e pochi giorni dopo l'omicidio Mennella a San Severo. E non nasconde la preoccupazione per la raffica di scarcerazioni che hanno rimesso in libertà dopo circa un anno 29 esponenti su 31 del clan mafioso arrestati nell'ambito dell'operazione «Double edge» del giugno 2002. «Non entro nel merito del provvedimento, ogni persona di buon senso può valutare come fossero pericolosi i soggetti scarcerati», il commento del viceministro. Scarcerazioni che, a detta del sottosegretario, vanificano il lavoro delle forze dell'ordine: «non voglio entrare in polemica con magistratura e istituzioni, ma sarebbe importante che una volta che le forze di polizia arrivano a un risultato, questo risultato fosse consolidati. Ogni riferimento alle scarcerazioni recenti è assolutamente voluto».
La criminalità garganica presenta delle caratteristiche che, secondo il prefetto Fabio Costantini, la rendono più pericolosa dal punto di vista sociale: «é composta da organizzazioni più coese, gli omicidi avvengono per motivi personali, mentre la criminalità foggiana è impegnata a sgominare i clan rivali». Un capitolo aperto è quello delle collusioni fra criminalità organizzata e politica e criminalità organizzata. Le indagini (forse una, precisa) sono in corso, Mantovano non si lascia sfuggire un riferimento.
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