ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: CRONACA di TRANI Pag. 42 ) |
Giovedì 22 maggio 2003 |
Lucia de Mari Il vecchio quartier generale del capomafia del nord barese Annacondia (ora pentito) passa allo Stato Lo Stato entra in casa del boss
TRANI Da bene della mafia a bene della collettività: è stato trasformato in sede degli uffici della Darsena comunale e a Stazione di Polizia Municipale l'ex ristorante «I Templari», noto locale pubblico negli anni '80 di proprietà del boss del nord barese - oggi collaboratore di giustizia - Salvatore Annacondia. Sulla banchina del porto, proprio a ridosso dell'antica chiesa di Ognissanti (conosciuta anche come chiesa dei Templari), il ristorante appartenuto al boss è stato «trasferito» allo Stato in base alla legge 646/82 sulla confisca dei beni sequestrati alla mafia, ed insieme ad altre due strutture che appartenevano allo stesso personaggio (un capannone industriale nella zona nord della città ed un palazzotto ottocentesco in piazza Mazzini) è diventato patrimonio comunale ed è stato destinato dunque alla collettività. La cerimonia di inaugurazione dei rinnovati locali, di riconsegna alla città di questa struttura confiscata, è stata organizzata per domani, alle 9.30, alla presenza del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. È prevista la presenza di numerose autorità, dal Prefetto dott. Tommaso Blonda al Capo della Procura dott. Nicola Barbera, dal commissario prefettizio dott.ssa Giuliana Perrotta al comandante della Polizia Municipale magg. Leonardo Mauro De Pinto. L'ex ristorante (che negli anni '80 era un locale pubblico molto noto, avendo una posizione invidiabile sulla banchina del porto), dopo le note vicende giudiziarie che hanno coinvolto Salvatore Annacondia, in base all'ex art.2 della legge 575/65 aggiornata dalla legge 646/82 è diventato patrimonio della collettività ed è stato destinato a sede degli uffici della darsena comunale e stazione della Polizia Municipale: si tratta di circa 160 metri quadrati che sono stati ristrutturati, dotati dei servizi e di tutti gli allacciamenti (elettricità, gas ecc.) e gli impianti più moderni, e che diventeranno luogo di lavoro per i quattro impiegati comunali degli uffici della darsena, uffici che da anni sono sistemati in alcuni locali nella zona del porto per i quali il Comune paga un canone di fitto. Sempre nella stessa sede sarà installato anche un posto di Polizia Muncipale, il primo nel centro storico di Trani, proprio nel luogo più affollato e più trafficato: una presenza più volte richiesta dai cittadini e dagli operatori commerciali della zona, che adesso diventa realtà andando a «coprire» un'area importante del territorio. fanno parte del patrimonio confiscato anche altre due strutture: un capannone nella zona industriale ed un palazzotto antico che si trova nel centro storico, esattamente affacciato su piazza Mazzini: in particolare anche quest'ultimo è in fase di ristrutturazione da parte del Comune, che ha per questo ottenuto i fondi attraverso il Patto Territoriale per l'Occupazione nord barese-ofantino, e diverrà con tutta probabilità la prestigiosa sede del futuro Consorzio Turistico in fase di realizzazione con gli altri comuni del Patto.
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