ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO | Venerdì 29 marzo 2002 |
f.d.p
Rebibbia, nell'aula bunker i brigatisti rivendicano l'assassinio di Marco Biagi
ROMA La rivendicazione dell'attentato contro Marco Biagi letta in carcere dai brigatisti rossi imputati per l'eccidio di via Prati di Papa, è «la conferma dell'esistenza legami storici con le vecchie Br». Lo sottolinea con «grande preoccupazione» il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ridimesiona l'allarme Usa sul rischio di attentati nel periodo di Pasqua a Firenze, Milano, Venezia e Verona, contro obiettivi americani. «Le informazioni dell'intellingence e delle forze dell'ordine inducono alla serenità. Comunque c'è grande attenzione ed è stato allertato tutto l'allertabile», assicura Berlusconi. Dal governo arrivano messaggi tranquilizzanti «gli italiani - spiega il sottosegretario Mantovano - possono godersi tranquillamente le vacanze di Pasqua perché non ci sono rischi superiori a quelli ordinari. Le segnalazioni raccolte in Italia non hanno trovato riscontro e il ministro dell'Interno ripete che «non esiste una minaccia specifica» e per sdrammatizzare conferma che andrà la mattina di Pasqua a Firenze per assistere al tradizionale «scoppio del carro» e nel pomeriggio a Venezia. Dunque non starà a casa come aveva suggerito, con una battuta, subito rettificata il ministro della Difesa Martino, giudicando «inopportuno e infelice» l'annuncio americano. Che ha provocato polemiche da parte degli operatori turistici, critici per come è stato diffuso. Ci vuole cautela anche negli allarmismi, commenta il pm milanese Dambruoso inpegnato nelle indagini sul terrorismo di varie matrici. Sembra, riferiscono gli inquirenti veneti, che nel mirino ci sia piazza S. Marco a Venezia per una possibile azione affidata ad un commando di 7-8 terroristi islamici: la città sulla laguna sarà praticamante blindata. L'allarme non va sottovalutato e l'opposizione con Bordon vuole sapere cosa intende fare il governo per garantire la sicurezza. Il capogruppo della Margherita parla di allarme preoccupante anche sul fronte del terrorismo brigatista e il leader diessino Fassino chiede che sia ricostruito un pool di magistrati specializzati nella lotta al terrorismo oltre che una politica unitaria ed è «pronto ad aderire ad una grande manifestazione nazionale contro il terrorismo, tutti insieme maggioranza ed opposizione». La rivendicazione degli irriducibili delle Br preoccupa perché a detta degli inquirenti conferma che la matrice degli attentati a D'Antona e a Biagi è la stessa e responsabili vanno ricercati negli stessi ambienti. È in linea come dice il sottosegretario Mantovano con le ipotesi formulate dopo l'analisi del documento diffuso via internet dopo l'assassinio di Marco Biagi. La pista brigatista resta la più accreditata. Sono 60 gli irriducibili: tra loro, quelli che dalle gabbie del bunker di Rebibbia si sono associati nel rivendicare l'attentato al giurista bolognese. Vincenza Vaccaro, Tiziana Cherubini, Marta Cappello, Fabio Ravalli, Stefano Minguzzi Michele Mazzei, Antonio Fosso, Flavio Lori tutti membri dell Br, rinviati a giudizio per la rapina al furgone postale a via prati di Papa in cui persero la vita due poliziotti ed un terzo fu ferito gravemente. C'è da ricordare che Fosso, Mazzei e Miguzzi consegnarono ai giudici della seconda Corte d'Assise di Roma un documento sul delitto D'Antona.
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