ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PUGLIA & BASILICATA Pag. 4 ) |
Domenica 12 Gennaio 2003 |
FABRIZIO R. CAMILLI*
Aspettando l'abbraccio Fitto-Mantovano
Ma questi politici
così sbaciucchioni
Alcune volte l'osservatorio privilegiato della politica consente orizzonti nuovi che evidenziano antiche abitudini e nuovi metodi di comunicazione e così, sfogliando le pagine dei quotidiani ed ascoltando i tg locali, viene facile estrapolarne alcuni significativi episodi di costume. Il nostro è un Paese dove le «carriere» sembrano essere legate più all'anagrafe (intesa in senso nepotistico) che alla meritocrazia e così, in questi giorni, si grida allo scandalo per la presunta manipolazione del concorso presso il Comune di Francavilla Fontana così come a presunti favoritismi nella magistratura (con conseguente incompatibilità di giudici), con padri che trasferiscono ai figli, sempre attraverso il trasparente strumento del concorso pubblico, ruoli e funzioni nella macchina burocratica.
E poi, si reclama, sempre in nome della trasparenza e del perbenismo più assoluto, il necessario coinvolgimento lavorativo degli abitanti di questo o quel comune ogni qualvolta prende corpo un'iniziativa, sia essa pubblica che privata, dimenticando di aggiungere che sarebbe andato tutto bene qualora gli «assunti» fossero diretta emanazione di chi grida allo scandalo.
Verrebbe da chiedersi, in tutta onestà, quanti italiani non cercheranno di fare lo stesso se fossero nella condizione di esercitare un'autonoma pressione finalizzata al raggiungimento di uno scopo.
Significativo quanto accaduto al Regina Pacis dove diciassette maghrebini, irregolari, ospiti a spese del popolo italiano nel centro di accoglienza, tentano la fuga (consapevoli di aver commesso un reato perseguibile per legge), ed ottengono, vedendo fallito il loro tentativo di commettere una seconda violazione, di far mettere sotto indagine il responsabile del centro ed i militari che hanno operato per il rispetto delle nostre stesse leggi. Oggi si parla di collusione tra politica e mafia perché Andreotti ha baciato Riina, come se un bacio non fosse più l'apostrofo rosa alla parola «t'amo» ma potesse simboleggiare una nuova intrigante maliziosa intesa. Fortunato allora il presidente Ria che ha dato e ricevuto questo nobile atto dall'affascinante sindaco di Lecce, ma cosa diremmo se per suggellare nuove alleanze Mastella baciasse Fini e, rimanendo nel nostro piccolo mondo, la pace tra Palese e Mantovano fosse suggellata parimenti?
Mi verrebbe da sorridere immaginando una riappacificazione tra l'ex pretore Madaro e l'ex ministro della sanità Rosy Bindi e così discorrendo.
 *Consigliere regionale Puglia (F.I.) |
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