ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  GAZZETTA DI LECCE   Pag.  76   )
Giovedì 13 Marzo 2003

Diciotto mesi di indagini e di lavoro estenuante

 Il sottosegretario Mantovano si congratula con il questore

«Gli agenti della polizia leccese sono stati molto efficienti»


Un anno e mezzo di indagini per assicurare il superlatitante alla giustizia, hanno meritato l'apprezzamento del sottosegretario con delega alla sicurezza, Alfredo Mantovano. Subito dopo la notizia dell'avvenuto arresto in Olanda, il vice ministro ha trasmesso al capo della polizia criminale, prefetto Fera ed al questore Vincenzo Caso, i rallegramenti più vivi. Ma il ringraziamento del sottosegretario di An al ministero dell'Interno, cui si è aggiunto quello del capogruppo dei Ds in Commissione antimafia, Giuseppe Lumìa, è andato a tutte le forze di polizia e dell'autorità giudiziaria, che da tempo avevano individuato il latitante, e la cui professionalità e competenza erano state attestate solo pochi giorni fa in città, anche dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Roberto Centaro.

Alla cattura di Filippo Cerfeda, gli agenti della Questura del capoluogo, sono giunti dopo una serie impressionante di pedinamenti, osservazioni frontaliere, intercettazioni telefoniche rese difficoltose dal continuo scambio di schede e quant'altro, di parenti e uomini dei clan controllati dal temuto latitante.

E che si sia trattato di un lavoro persino estenuante, per chi lo ha sostenuto sul campo o dietro le scrivanie per l'indispensabile azione di raccordo ed intelligence, lo hanno detto a chiare lettere il dirigente della Squadra mobile, Paolo Leaci, il responsabile della Sezione criminalità organizzata, Massimo Gambino e l'altro dirigente della «Mobile», Rocco Carrozzo. Che ieri durante la conferenza stampa per illustrare i risultati dell'importante operazione andata in porto solo poche ore prima, non hanno perso occasione per alzare lo sguardo all'indirizzo dei primi poliziotti, che rientrati dai Paese Bassi, l'avevano resa possibile.


    

 

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