ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: PRIMO PIANO Pag. 3 ) |
Martedì 14 Gennaio 2003 |
Franzi de Palma Commenti / Dall'Ulivo ampio consenso alla relazione del procuratore Favara
«Nessun rischio per le toghe»
Il governo approva la relazione del Pg Favara condivisa da gran parte delle forze politiche, eccetto qualche voce critica che si leva dalla maggioranza soprattutto dagli azzurri. Il nodo centrale è la difesa l'indipendenza e l'autonomia della magistratura e di conseguenza la questione della separazione delle carriere al centro del confronto. Berlusconi assicura che l'autonomia delle toghe non sarà messa a rischio dalle riforme in procinto di essere realizzate dalla Casa delle libertà. Riforme che non dovranno sconvolgere l'assetto dell'ordinanento giudiziario. Il premier parla di relazione «serena ed equibrata» e fa suo l'auspicio del Pg che «la crisi nel rapporto tra politica e amministrazione della giustizia possa avviarsi finalmente a soluzione». Parole in fotocopia da parte del vicepremier Fini Ed anche del ministro della Giustizia Castelli che prende spunto dall'appello di Favara a «ristabilire il corretto, normale rapporto tra la magistratura e le altre istituzioni» per lanciare una frecciata polemica: «Chissà se i pasdaran, purtroppo ancora presenti in numero consistente all' interno della magistratura, coglieranno questo appello». Sulle riforme anche lui lancia segnali rassicuranti e rinvia a livello delle riforme costituzionale la questione della separazione delle carriere oltre ad apprezzare il metodo seguito dal Pg, cioè la netta divisione tra l'analisi oggettiva della situazione e le considerazioni di carattere soggettivo. «Ha dato grande chiarezza alla relazione ed è emerso evidente lo sforzo di un'analisi che fosse oggettiva e non inficiata da pregiudizi di qualsiasi natura». Plaude il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, parla di «monito per tutti, di programma di lavoro per governo, Parlamento e magistrati» e sottolinea l'importanza di fare riforme organiche per evitare il vestito di Arlecchino, con toppe indecorose». Solo così attraverso l'organicità di interventi nel settore giustizia «tra qualche anno potremo avere forse una relazione che assomigli meno a quella di un curatore di fallimenti e più a quella di chi legge dati soddisfacenti». Toni duri invece da Forza Italia. Il presidente dell Commissione Giustizia Gaetano Pecorella conferma l'inutilità della manifestazione perchè Favara ha passato in rassegna tutti i mali della giustizia, peraltro conosciuti, senza dire una sola parola su come risolverli. Insomma un «bilancio sconfortante», «una relazione ovvia» concorda il collega Saponara: «Favara avrebbe dovuto mostare più coraggio sulla riforma dell'ordinamento giudiziario». Perchè, argomenta il responsabile giustizia del partito Gargani le riforme sono necessarie e non c'è nessuno pericolo mentre «Favara seppure con un giro di parole ha fatto capire che non le auspica. L'opposizione giudica il discorso del Pg «equilibrato e condivisibile ma putroppo rileva Fanfani della Margherita «i problemi sollevati vengono disattesi da questa maggioranza. Per il leader dei diesse Fassino «l'autonomia e l'indipendenza della magistratura non sono espressione di un privilegio dei magistrati ma la garanzia dell'uguaglianza della legge per tutti i cittadini». Ci sono elementi che l'Ulivo può inserire nel programma, commenta il verde Pecoraro Scanio riferendosi all'esigenza di fare riforme a favore dei i cittadini e non contro i giudici. Drastico Di Pietro: la relazione «inchioda governo e maggioranza alle sue responsabilità». Mentre il socialista Boselli, , pur apprezzando il tono costruttivo e sereno ripete che la separazione delle carriere non mina l'indipendenza della magistratura.
|
vedi i precedenti interventi |