ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO | Giovedģ 14 marzo 2002 |
Distretto militare, la leva resta a Lecce
Niente paura, le funzioni del Distretto militare restano a Lecce, comprese le visite di leva. Nella giornata di ieri, il ministro della Difesa, onorevole Antonio Martino, ha comunicato al sottosegretario Alfredo Mantovano di aver nei giorni scorsi adottato un provvedimento con il quale riconosce a Lecce la qualifica di distaccamento del Distretto militare di Bari. «In tal modo - sottolinea Mantovano - di fatto si conferma nella sede di Lecce lo svolgimento delle medesime funzioni sin qui espletate, incluse le visite di leva. Quello che il Governo di centrosinistra ha tolto viene restituito dal governo di centrodestra». Con il decreto legislativo n. 464 del '97, nell'ambito del processo di ristrutturazione delle Forze armate, era stato previsto che alcuni Distretti militari, fra cui quello di Lecce, perdessero la funzione «selezione-reclutamento», con la contestuale soppressione degli organi di leva. Tale orientamento soppressivo era stato espresso anche in alcune risposte a interrogazioni proposte per far presenti le peculiaritą del Distretto del capoluogo salentino. Ed ora - come accennato - la svolta. Saverio Congedo, presidente provinciale di An, esprime grande soddisfazione per il provvedimento assunto dal Governo, con il quale viene definitivamente scongiurato il declassamento del Distretto militare di Lecce. «Il provvedimento del governo di centro-destra - spiega - al di lą di ogni campanilismo, permette a Lecce di continuare ad ospitare una struttura militare perfettamente integrata con il tessuto sociale salentino, e che peraltro garantisce alla cittą un indotto positivo anche sotto il profilo economico». A scendere in campo č anche il gruppo consiliare di An alla Provincia (Biagio Ciardo, Giuseppe Fracella, Dante Altomare, Fabio Campobasso, Antonio Megha), il quale spiega che il provvedimento del ministero della Difesa fa giustizia e soddisfa quanto chiesto anche dallo stesso gruppo consiliare, gią nel settembre del 2000, con un ordine del giorno approvato all'unanimitą dal Consiglio provinciale.
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