ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  GAZZETTA DI BARI     Pag     )
Martedì 14 ottobre 2003

Ninni Perchiazzi

COMUNE / Il Consiglio rinvia ai gruppi lo studio di eventuali provvedimenti possibili

 

L'aula s'incarta pure sulla criminalità

A vuoto la seduta sull'emergenza. Il sindaco: no a Esercito e polizia privata


 

comportamenti. Gaetano Marchitelli (dopo Michele Fazio) è caduto, vittima innocente, sotto i colpi della «criminalità di stampo mafioso», come l'ha definita il sindaco, Simeone Di Cagno Abbrescia. «Ma la collaborazione dei cittadini è pressoché inesistente» ha rimarcato lo stesso primo cittadino, prima di sottolineare lo sforzo che le Forze dell'ordine stanno facendo nel setacciare la città. «Occorre essere uniti - ha concluso - e non c'è nessun bisogno dell'esercito al pari del ricorso alle forze di polizia privata che, mi ha confermato, il prefetto verranno stoppate».

Il sindaco ha anche posto l'accento su altro aspetto: «Non vedo da parte della cittadinanza l'attenzione che invece sarebbe richiesta. Cercare di costruire al meglio i cittadini di domani è sempre stato un obiettivo della nostra amministrazione».

In precedenza erano intervenuti l'assessore alle Politiche educative e giovanili, Domenico D'Oria e l'assessore alla Solidarietà, Filippo Melchiorre. Quest'ultimo ha puntato tutto su lavoro «in rete». «Il problema sicurezza - ha detto - non riguarda solo la ripartizione Solidarietà sociale, ma deve coinvolgere tutti. Dall'esperienza fatta è evidente che un risultato positivo è dato dalla "rete". Associazioni, parrocchie, istituzioni e cittadini solo lavorando in modo coordinato e attraverso un programma comune possono dare una risposta concreta al problema violenza a Bari». «Nessun tono polemico - ha aggiunto - , ma il Comune da solo, di certo non è in grado di soddisfare il fabbisogno della città. Maggioranza ed opposizioni devono dare un contributo costruttivo per un lavoro che darà i suoi frutti solo a lungo termine».

La discussione (con una maggioranza presente in aula ridotta all'osso) si è quindi chiusa sulla proposta avanzata (ed approvata) da Massimo Posca, An, di chiudere la seduta, ed aggiornarsi a data da destinarsi, ma con un progetto ben preciso. Ogni gruppo consiliare produrrà un proprio lavoro sul tema, che sarà esposto ai rappresentanti delle istituzioni interessate (appositamente invitate): prefetto, questore, procuratore e sottosegretario agli Interni Mantovano. Oltre, magari, alle associazioni che operano sul territorio. Coda polemica del centrosinistra, che aveva avanzato la stessa proposta fatta da Posca in conferenza dei capigruppo, ricevendo un netto rifiuto.


    

 

vedi i precedenti interventi  

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