ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: LECCE-PROVINCIA Pag. 90 ) |
Domenica 22 Dicembre 2002 |
CASARANO / Tensione all'incontro sull'immigrazione
Blitz degli «antagonisti» Mantovano mette pace
casarano Rissa sfiorata venerdì sera nell'auditorium comunale, durante il dibattito organizzato da Alleanza nazionale, che vedeva la partecipazione dell'onorevole Alfredo Mantovano. Protagonisti, un militante di An e un gruppo di giovani riconducibile all'area più antagonista del «Lecce Social Forum». Anche il sottosegretario all'Interno ha deplorato l'episodio, bacchettando la propria base: «Si è scaldata e a mio avviso inutilmente - dice - la manifestazione di dissenso dei No Global non ha disturbato più di tanto. Magari fossero tutte così». Il tema, l'immigrazione, in effetti era «caldo», e anche la platea si è scaldata quando un gruppo di ragazzi è entrato in sala con uno striscione: «Senza Frontiere, nessuno è straniero. No ai Centri Lager, Liberi Tutti» erano gli slogan del Social Forum, di dura contestazione alla legge Bossi-Fini e al «Regina Pacis», il centro d'accoglienza gestito da don Cesare Lodeserto, anch'egli presente in sala. I componenti di An hanno subito creato intorno al gruppo un cordone di sicurezza, ma la discussione si è accesa e un anziano militante ha cercato di strappare lo striscione (lo stesso che apre lo spezzone anarchico nei cortei del Social Forum salentino), spintonandoli e suscitando la reazione dei ragazzi. A sciogliere la tensione ormai alle stelle, l'intervento dei carabinieri presenti in sala e del servizio d'ordine di An e l'invito di Mantovano a riprendere posto per continuare la discussione. I giovani «no global» sono poi usciti dall'auditorium per dar vita ad un sit-in di protesta. E mentre dalla strada risuonavano slogan come «Siamo tutti clandestini», dall'interno Mantovano ricorreva all'ironia: «Non capisco perché siano usciti, la loro presenza era colorata e simpatica, e rimanendo avrebbero potuto capire che le leggi dei governi europei di sinistra sono molto più dure della nostra».
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