TREPUZZI «Vogliamo incontrare la proprietà dell'Omfesa». Gli operai dell'azienda e le rappresentanze sindacali chiedono all'unisono di conoscere la volontà della società sul futuro dei 180 lavoratori in cassa integrazione straordinaria. Ad ascoltare ieri l'ultima richiesta dei lavoratori era presente anche il Sottosegretario del Ministero degli Interni Alfredo Mantovano, il quale ha ribadito l'impegno del Governo in questa vicenda. «Bisogna che ci sia chiarezza - aggiunge l'onorevole Mantovano - sugli investimenti che la proprietà intende fare. Rispetto a questi il Governo e le istituzioni possono sostenere lo sforzo di Omfesa così come si è fatto fino ad ora».

Quella di ieri è stata solo un'anticipazione del nuovo appuntamento con il tavolo di concertazione organizzato per domani in Prefettura. Appuntamento al quale non mancheranno i sindacati, i lavoratori, i parlamentari e i rappresentanti delle istituzioni ma «al quale continueranno ad essere assenti i proprietari dell'azienda - commentano gli operai intervenuti - che a questo punto devono spiegare chiaramente come intendono portare avanti il piano di ristrutturazione che dovrebbe garantire l'occupazione». I segretari provinciali della Cgil, Uil e Cisl, concordano sul fatto che la situazione sia delicata e quasi disperata: la cassa integrazione straordinaria scade a giugno e la proroga per un altro anno è vincolata alla ristrutturazione dell'azienda. «Se non c'è l'impegno concreto - spiegano le forze sindacali - non si può andare avanti. La nostra preoccupazione è che la proprietà stia sviando il problema del futuro dell'occupazione a Trepuzzi. Chiediamo solo che si chiariscano due punti: se l'azienda sta effettuando gli interventi promessi - concludono - e se intende attuare il piano che consentirebbe la riapertura dell'Omfesa».