ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  Puglia e Basilicata   Pag. 4    )
Martedì 29 ottobre 2002




Mantovano a Lubiana: obiettivo stabilire una strategia comune sul fenomenoVertice internazionale a Lecce

Il 13 novembre i ministri di 10 paesi sull'immigrazione clandestina


 

LUBIANA Al termine della seconda conferenza internazionale di Lubiana i ministri dell'Interno si sono dati appuntamento per il prossimo 13 novembre a Lecce. Nell'ambito dell'iniziativa adriatico-jonica presieduta in questo semestre dall'Italia il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, presiederà infatti a Lecce un nuovo incontro sul contrasto dell'immigrazione clandestina. Alla riunione parteciperanno tra gli altri i ministri della Bosnia-Erzegovina, della Macedonia, dell'Albania, della Grecia, della Jugoslavia e della Croazia. «L'ottica della cooperazione - ha commentato da Lubiana il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano - potrà così essere estesa ad un raggio di azione più ampio, con uno sguardo in prospettiva anche al Mediterraneo Orientale».

Una dichiarazione di intenti per una maggiore collaborazione tra le diverse polizie, l'armonizzazione delle leggi sull'immigrazione e interventi mirati ad evitare l'abuso del ricorso alle richieste di asilo politico. A firmarla sono stati, oltre all'Italia, i Paesi dell'Europa dell'Est riuniti a Lubiana nella seconda conferenza internazionale dei ministri degli Interni sull'immigrazione.

Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ungheria, Jugoslavia, Austria, Bulgaria, Romania e Slovenia hanno puntato l'accento, in particolare, sulla cooperazione tra i diversi Stati per bloccare l'immigrazione clandestina e la criminalità ad essa collegata. «Si tratta di un accordo molto importante - ha aggiunto Mantovano - perchè nel contrasto all'immigrazione clandestina prioritaria è proprio la collaborazione tra le diverse forze di polizia».

D'accordo il padrone di casa, il ministro sloveno Rado Bohic secondo il quale l'idea fondamentale è quella di «allargare lo spazio di sicurezza in questa parte dell'Europa sulla base di standard di protezione simili, attraverso la collaborazione e la circolazione di informazioni per una cooperazione operativa tra le diverse polizie». Il ministro ha ricordato che particolare attenzione è stata dedicata «alla criminalità organizzata che si serve della rotta balcanica, nei confronti della quale è stata fatta una vera e propria dichiarazione di guerra». «E' nel Canale di Sicilia - ha spiegato Mantovano - che avviene la maggiore concentrazione di sbarchi: si sta lavorando con le autorità tunisine e della Libia per raggiungere gli stessi livelli di collaborazione conseguiti con altri paesi di provenienza degli immigrati clandestini». I dati forniti dal sottosegretario «per individuare con maggiore efficacia il cambiamento delle rotte» parlano chiaro: al 1 gennaio al 30 settembre 2002 sono sbarcati in Puglia 3 mila 337 clandestini (erano 7 mila 258 nei primi 9 mesi del 2001); in Calabria nei primi 9 mesi del 2002 sono sbarcati 1762 clandestini (4 mila 924 nello stesso periodo del 2001). Sbarchi dunque in calo con un unica eccezione: le coste siciliane, dove si è passati dai 2 mila 047 sbarchi del 2000, ai 3 mila 329 del 2001, fino ai 12 mila 989 del 2002.


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